lunedì 29 ottobre 2018

Vittorio De Sica by himself


Sono nato a Sora il 7 luglio 1901. Dunque sono ciociaro, anzi cafone. Ma mio padre e mia madre, che si chiamavano Umberto De Sica e Teresa Manfredi, erano napoletani. E napoletanissima tutta la famiglia, l'intero albero genealogico. Mio padre era impiegato nella Banca d'Italia; poi lavorò nelle assicurazioni, fece anche il giornalista; e il risultato di tutto fu una povertà sostenuta per anni e anni con una strabiliante dignità. Nessun pernicioso precedente teatrale in famiglia; mio padre mi parlava soltanto di uno zio leggendario, della cui reale esistenza io bambino non fui mai convinto, il quale dava recite in casa (immagino che cantasse canzonette napoletane] e perdette una eredità per non aver voluto troncare una recita e correre al letto di morte di un parente danaroso. Comunque il teatro (anzi si diceva “l'arte”) era un regno misterioso e affascinante di cui si favoleggiava in casa e non so nemmeno per quale concreto motivo. lo ero l'unico della famiglia che fosse assolutamente ,refrattario a quei sogni; sicché quando, a dodici anni, mi trovai spinto da mio padre a recitare in un film, la faccenda non mi piacque proprio. Era capitato che un amico di famiglia, un certo Bencivenga, allora celebre regista di Francesca Bertini, stesse girando il film L'affaìre Clemenceau con la Bertini e Gustavo Serena*. lo feci Clemenceau bambino. Guadagnai 70 o 100 lire, apprezzai molto questo aspetto pratico della cosa (servirono a pagare le tasse scolastiche presenti e future). Tornai a scuola e non ci pensai più. lo sono conservatore. Allora volevo diventare ragioniere e al teatro nemmeno ci pensavo. Molti anni dopo ero attore di teatro ed ero decisissimo a non abbandonare mai il palcoscenico per il cinema. Adesso faccio del cinema e sono altrettanto deciso a farlo ad aeternum.
Vittorio De Sica, Gli anni più belli ella mia vita, "Tempo", 16 dicembre 1954
* In realtà diretto da Alfredo De Antoni nel 1917 

domenica 28 ottobre 2018

Ozu über Handke




Peter Handke, Die linkshändige Frau (La donna mancina), 1978

giovedì 25 ottobre 2018

La mafia addosso


Michele Cimarosa (nato Cisco)
Messina 1929 - 1993
Martin Ritt, The Brotherhood (La fratellanza), 1969

mercoledì 24 ottobre 2018

The Taxi Driver of Faith



When writing about oneself, one should show no mercy”.

Quando si scrive di se stessi, non si dovrebbe avere pietà!

Paul Schrader, First Reformed, 2017

lunedì 22 ottobre 2018

Cinema sui muri - Roberto Rossellini


La macchina ammazzacattivi,1952


La paura, 1954


Giovanna d'Arco al rogo, 1954


Viva l'Italia, 1961

domenica 21 ottobre 2018

Pilotto, De Sica & NIC




Mario Mattòli, Tempo massimo, 1934 
NIC era un proiettore sonoro per uso domestico inventato nel 1933 da Mario Sassoli


giovedì 18 ottobre 2018

No prints, but electronic dust


People are taking more pictures now than ever before.
Billions of 'em. But there's no slides, no prints.
They're just data, electronic dust.
Years from now, when they dig us up, there won't be any pictures to find.
No record of who we were, how we lived.
What's the point of having an artifact if you never see it with your own eyes?

La gente scatta più fotografie che mai.
Miliardi. Ma nessuna diapositiva, nessuna stampa.
Sono solo dati, polvere elettronica.
Quando ci dissotterreranno, non troveranno niente.
Nessuna testimonianza di chi eravamo o come vivevamo.
Che senso ha avere qualcosa che non vedi mai?
Mark Raso, Kodachrome, 2017