A sentire Vittorio Cramer si ritorna allo stato infantile e dentro una sala che non c'è più!
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
giovedì 1 febbraio 2018
mercoledì 31 gennaio 2018
giovedì 25 gennaio 2018
田中 絹代 Tanaka Kinuyo
Kinuyo Tanaka (1909 - 1977) tra il 1929 e l'anno della sua scomparsa prese parte in oltre 250 pellicole e fu protagonista tra i tanti per Kon Ichikawa, Keisuke Kinoshita, Kenji Mizoguchi, Mikio Naruse, Yasujirō Ozu. Dal 1953 al 1962 diresse sei film, in Italia praticamente sconosciuti. Chi li visiona non può fare a meno di accostarli alle opere dei maestri sopra citati anche per l'apporto di alcuni in fase di scrittura o realizzazione così come l'attrice si servì di sceneggiatori, cinematographer, musicisti e attori abitualmente da loro utilizzati. Di più vi è che in essi vi traspare la personalità della stessa Tanaka trasfigurata dalla recitazione nella regia.
mercoledì 24 gennaio 2018
lunedì 22 gennaio 2018
Making Oscar Wilde cock jokes
My darling Anne.
There's a longer
letter in the dresser drawer.
I've been writing for the last week or so. That
one covers us,and my memories of us, and how much I've always loved you.
This one just covers
tonight, and, more importantly, today.
Tonight I have gone
out to the horses to end it. I cannot say sorry for the act itself, although I
know that for a short time you will be angry at me or even hate me for it.
Please don't.
This is not a case of “I
came in this world alone, and I'm going out of it alone” or anything dumb like
that.
I did not come in this
world alone, my mom was there, and I am not going out of it alone, cos you are
there, drunk on the couch, making Oscar Wilde cock jokes.
No. This is a case, in
some senses, of bravery. Not the bravery of facing a bullet down; the next few
months of pain would be far harder than that small flash.
No, it's the bravery
of weighing up the next few months of still being with you, still waking up
with you, of playing with the kids, against the next few months of seeing in
your eye how much my pain is killing you;
how my weakened body
as it ebbs away and you tend to it are your final
and lasting memories
of me.
I won't have that.
Your final memories of
me will be us at the riverside, and that dumb fishing game which I think they
cheated at, and me inside of you, and you on top of me, and barely a fleeting
thought of the darkness yet to come.
That was the best,
Anne.
A whole day of not
thinking about it.
Dwell on this day,
baby, cos it was the best day of my life.
Kiss the girls for me,
and know that I've always loved you, and maybe I'll see you again if there's
another place.
And if there ain't, well,
it's been Heaven knowing you.
Your boy...
...Bill.
Mia cara Anne,
Una lettera più lunga, è nel cassetto del comò.
L'ho scritta nell'ultima settimana. Quella riguarda noi, e i miei
ricordi su di noi, e su quanto ti ho amato. Questa parla solo di stanotte, e,
cosa più importante, di oggi.
Stanotte, sono andato dai cavalli per farla finita. Non posso dire di
essere dispiaciuto per la cosa in se', anche se so che per un po' sarai
arrabbiata con me, o addirittura mi odierai per questo. Ti prego, non farlo.
Non si tratta di dire: “Da solo, venni a questo mondo e da solo, me ne
andrò'', o qualcosa di altrettanto stupido.
Non sono venuto al mondo da solo: c'era mia madre, ne' me ne andrò da
solo, perché ci sei tu, ubriaca, sul divano, facendo battute alla Oscar Wilde
sul cazzo.
No, qui si tratta, in un certo modo, di coraggio.
Non il coraggio di affrontare un proiettile: il dolore dei prossimi
mesi sarebbe stato molto più duro di uno
sparo fulmineo.
No, è il coraggio di soppesare se stare con te ancora, nei prossimi
mesi, svegliarmi ancora con te, giocare con le bambine, oppure, nei prossimi
mesi, vedere nei tuoi occhi quanto il mio star male ti uccida, come il mio
corpo indebolito che mi abbandona e tu curi, sia il definitivo e duraturo
ricordo di me.
Non lo permetterò.
Il tuo ultimo ricordo di me sarà, noi, sulla riva del fiume e quello
stupido gioco della pesca, in cui credo abbiano imbrogliato, e io dentro di te,
e tu sopra di me... e appena un fuggevole pensiero delle tenebre a venire.
E' stato il massimo, Anne. Un giorno intero, senza pensarci.
Trattieni questo giorno, baby. E' stato il più bello della mia vita.
Bacia le piccole per me.
Sappi che ti ho sempre amata e che forse ci rincontreremo in un'altra
vita.
Altrimenti... be', è stato meraviglioso conoscerti.
Il tuo uomo...
Bill.
Martin McDonagh,Three Billboards Outside Ebbing, Missouri (Tre manifesti a Ebbing, Missouri), 2017
giovedì 18 gennaio 2018
Film noir - il cielo è il limite
È in
questi due film (Greed e Salvation Hunters) che si è soprattutto
combattuta la battaglia per il realismo cinematografico. Ma quali erano i
limiti ad esso assegnati? La risposta ce l'ha data lo stesso Stroheim: « ...Ero
convinto che il pubblico fosse pronto a fare da testimone a drammi reali e
reali tragedie, come succede ogni giorno in ogni contrada; il vero amore e il
vero odio di uomini e donne fieri delle loro passioni. Sentivo che il tempo era
maturo per presentare sullo schermo storie di uomini e donne in rotta con ogni
tipo di codice, scritto e non iscritto, pronti ad assumersi eroicamente le
conseguenze della loro sfida, come fanno molte persone nella vita reale. Gente
che sfida pregiudizi e piccinerie, convenzioni e "mores" di una società
ipocrita, pronti a lottare per le loro passioni, a realizzarle o ad esserne
soggiogati.
«Sapevo che si poteva fare di tutto in un film, il
solo mezzo con cui è possibile riprodurre la vita come essa realmente è. Sapevo
anche che uno spettacolo che riflette la vita è uno spettacolo più ricco di
quello che la deforma. Il cielo era il limite! Tutto ciò che un uomo poteva
sognare, potevo e volevo riprodurlo nei miei film. Stavo per attuare la
metamorfosi del cinema in un'arte - un
insieme di tutte le arti. Bisogna lottare per questo, e se occorre morire!... Io
ho lottato... E quasi ne sono morto! ››
Di fatto, il realismo onirico di Stroheim teorizzato
in questa dichiarazione sollevò a nuove altezze, praticamente illimitate («
...il cielo era il limite!... »], la passione di Frank Norris per la realtà. Mc
Teague (Gibson Gowland] divenne subito il ritratto e l'epitome di un'intera
civiltà. Stroheim l'aveva saturato di tutto quel « noir ›› che lo attirava come
una nemesi. La sua San Francisco (che ospitava ancora le stimmate del
terremoto) divenne l'emblema della società intesa come trappola, ossario e carnaio.
Essa non era che la Terra Desolata ai margini della Valle della Morte in cui
uomini e donne lottavano tra loro per il pane quotidiano.
E la vita stessa di tutti quegli esseri famelici e
brulicanti veniva evacuata nelle fogne della città. (continua)
Franco Ferrini, I
GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾
mercoledì 17 gennaio 2018
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