domenica 1 maggio 2016

La vita ci viene donata


Anche i cinquantanni della vita di un uomo
Sono brevi a confronto con la vita del mondo
La vita non è che un sogno, una visione, un illusione
La vita ci viene donata, ma non può durare in eterno

Akira Kurosawa, Kagemusha, 1980


giovedì 28 aprile 2016

Il dittatore dello stato libero di Taormina

Woody Allen al Teatro Greco
la foto è del maestro Vizzini

martedì 26 aprile 2016

giovedì 21 aprile 2016

Plastica audace


La qualità dello scenario, l’importanza preponderante accordata alle scene così come la partecipazione dell’operatore nei minimi dettagli, era compito suo di creare, insieme agli elettricisti e a mezzo del chiaroscuro, quell’atmosfera particolare (…) ormai ritenuta indispensabile.
… una certa profondità … loro conferita dalle false prospettive e dalle stradette in sbieco che si intersecano bruscamente ad angoli imprevisti …
Plastica audace rafforzata dai cubi inclinati delle case sbrecciate.
… queste curve, queste linee sghembe, portano in loro stesse … un significato nettamente metafisico.

Quel che conta è creare l’inquietudine, il terrore.
Lotte H. Eisner, Lo schermo demoniaco, Bianco e Nero ed.

mercoledì 20 aprile 2016

Paintig cinema Days of Heaven, 1978


Ritaglio di una pagina del quotidiano Le Monde


 

lunedì 18 aprile 2016

Gemme in colliquazione





Gemma di Sant'Eremo (Itala Film, 1918) from Cineteca MNC on Vimeo.

Il breve frammento è tutto ciò che rimane di un rullo nitrato in grave stato di colliquazione. Dai ricami creati dall'emulsione sciolta occhieggia una struggente Pina Menichelli, tra le dive più amate del cinema muto italiano. Il film è stato identificato grazie a un'iscrizione sulla pellicola come "Gemma di Sant'Eremo". Nel film la Menichelli interpreta una sposa fedele vessata da un marito fedigrafo. Secondo Vittorio Martinelli il film potrebbe essere la riedizione di un titolo di due anni prima "La colpa", all'epoca bloccato dalla censura.
Il video è un riversamento dalla copia in pellicola preservata dal Museo Nazionale del Cinema nel 2012: 35mm, poliestere, positivo, colore (Desmetcolor da originale imbibito e virato), 35 m, didascalie italiane. A sua volta la copia è stata stampata da un positivo nitrato con gravi problemi di colliquazione.

Sin qui il materiale illustrativo da parte del Museo Nazionale del Cinema di Torino che permette la fruizione di questo segmento nel suo canale ospitato su Vimeo. (https://vimeo.com/album/3409239/video/128769439)
Ora, dopo un attento esame, ognuno può andare oltre, a piacimento personale.
Qui si vuole condurre lo spettatore ad una visione separata che include tre strati di un unico corpo.
Il primo è il supporto che in origine conteneva le immagini e consentiva, in proiezione, la visione. Per farla breve, il suo deterioramento permette oggi un ulteriore azione, se volete, movimento, all’interno delle scene cui si assiste.
Il secondo sta nel viraggio che salda il primo strato con il terzo: l’irruente presenza scenica di Pina Menichelli. Dire che la Menichelli recita è come schernirla. Essa vive in eterno per mezzo dello schermo.
Ora il cinema dopo un lasso di tempo molto più breve rispetto alle altre forme visive apparse prima è diventato terreno archeologico e molto ancora c’è da rinvenire nel buio e sotto la polvere delle cineteche nazionali e personali.


domenica 17 aprile 2016

Vivere e morire con Lardani

Inutile dire che per questo film del 1972, sia il buon Lardani come il buon Valerii si siano rifatti ai buoni, brutti e cattivi del Leone d'oro del 1966. Il lavoro di Lardani è di qualità anche pur dovendo incamerare quel fusto di kerosene, a terra o sul cavallo, che era Bud Pedersoli. Fate presto a vederlo, visto che molti filmati mi vengono  reclamati per violazione e di conseguenza bannati.