Brandon...
Fino ad ora, questo mondo e i suoi abitanti...
sono sempre stati oscuri e incomprensibili per me.
Io ho sempre cercato di farmi strada con la logica...
e con la superiorità intellettuale...
ma stasera mi hai ributtato in faccia le mie stesse parole.
Avevi ragione. Se non altro, un uomo deve tenere fede alle
proprie teorie.
Ma hai conferito alle mie parole un significato che non ho
mai sognato.
Le hai trasformate in una fredda e logica scusa per un
omicidio spietato!
Ma io non le ho mai intese così,
Brandon.
E non puoi rigirarle così.
Qualcosa di profondo dentro di te... deve averti spinto a
questo.
Ma qualcosa di profondo dentro me non mi permetterebbe mai
di farlo.
E non posso esserne complice.
Stasera mi hai fatto vergognare di tutti i concetti da me elaborati...
sugli esseri superiori o inferiori.
Ma di questo ti ringrazio...
perché ora capisco che ognuno di noi è un essere distinto e unico...
con il diritto di vivere e lavorare e pensare come individuo...
ma con degli obblighi nei confronti della società in cui
viviamo.
Con che diritto osi affermare...
che esiste un'élite superiore di cui tu faresti parte?
Con che diritto hai deciso...
che il ragazzo lì dentro era inferiore e quindi degno di morire?
Credi forse di essere Dio, Brandon?
E' questo che credevi quando gli hai fatto esalare l'ultimo respiro?
Quando hai servito la cena sulla sua tomba?
Io non so cosa pensavi, ma so cos'hai fatto.
Hai ucciso, hai strangolato un essere umano...
che sapeva vivere e amare come tu non hai mai saputo fare.
E non saprai mai.
James Stewart in Alfred Hitchcock's Rope (Nodo alla gola) , 1948