lunedì 15 febbraio 2016

Esordio in prossimamente










Da varie testimonianze questo prossimamente per il film di Vittorio De Sica Il Giudizio Universale del 1961 risulta il primo lavoro di Iginio Lardani: grandioso,inconfondibile, umoristico, divertente,indimenticabile, zavattiniano, imprevedibile, originale, per citare le didascalie.

domenica 14 febbraio 2016

Aurelia, Savina e Alberto



Alberto Sordi
!5 giugno 1920 - 24 febbraio 2003

giovedì 11 febbraio 2016

天国と地獄 Tengoku to jigoku

OGGI
al Circolo di Cultura Cinematografica “ Yasujiro Ozu


 Anatomia di un rapimento (天国と地獄 Tengoku to jigoku, 1963) di Akira Kurosawa lo si può tranquillamente suddividere in tre parti: il rapimento, la ricerca dei rapitori, la cattura del principale responsabile. Nella prima parte il protagonista è Gondo l’industriale che deve subire e pagare il riscatto; nella seconda è Tokura, l’ispettore capo che porta avanti le indagini; nella terza è Takeuchi il giovane studente che ha organizzato il rapimento. Su tutto e tutti il vero protagonista è il Giappone dei primi anni sessanta del secolo scorso, quello del boom economico succeduto alla disfatta bellica. Kurosawa in un apparente giallo ci mostra le disparità tra chi è diventato ricco, anche a seguito di enormi sacrifici e di chi invece deve rimanere a tutti i costi a galla per non sprofondare negli abissi che sono sia sociali come psicologici. Il primo abita in una villa costruita su una collina che domina la parte più povera di Yokohama. L’architettura esterna ed interna sono di tipo occidentale. Il secondo è un povero studente che vive nei bassifondi ancora arcaici ed è sovrastato da una realtà per lui irraggiungibile: «Dalla finestra della mia stanza ghiacciata d'inverno e torrida d'estate la sua casa sulla collina mi sembrava un paradiso... A forza di guardare in alto ho cominciato ad odiarla... Quest'odio è diventato la molla della mia vita... Non mi importa di andare all'inferno, tutta la mia vita è stata un inferno...» così dirà all’industriale il giovane studente in medicina. Gondo e la polizia sembrano capire il povero studente, questi però deve essere fermato e soppresso prima che sia troppo tardi per il nuovo Giappone.
Siccome abbiamo visto molti film e letto molti romanzi i nostri pensieri vanno a Umberto D e a Delitto e Castigo e forse siamo in accordo con Kurosawa. Rimane da dire sui pregi dall’uso magistrale del cinemascope al taglio in fase di montaggio, ma andremmo a ripetere sempre le stesse cose che si dicono per ogni film di Kurosawa. Suggeriamo di studiarvi soltanto l’incipit del film e confrontarlo con quello di Taxi Driver (1975) di Martin Scorsese. Sono identici: stesso landscape, stesso noise, stesso sound. Ma si sa, chi non ha plagiato Scorsese?
Qui ci si riferisce alla visione originale con sottotitoli della durata di due ore e ventitre minuti rispetto all’edizione italica di un’ora e quarantaquattro seppure con un pregevole doppiaggio d’epoca.


mercoledì 10 febbraio 2016

Juan e John


Se premi il grilletto e mi colpisci io cado ... e, se io cado ... si dovranno rifare tutte le mappe ... e con me sparirebbe metà di questo fottuto paese ... compreso te.

lunedì 8 febbraio 2016

Lettera a John Ford

  John Ford 
1894 -1973

Caro Signor John Ford, dopo Bret Harte nessuno meglio di lei ha saputo cantare la canzone epica, rauca e sentimentale di questo West la cui selvatichezza è temperata dalla amicizia fra i compagni più disparati che il fato unisce, in cui l’amore di un ragazzo per una ragazza ricorda, nelle asperità di una vita continuamente minacciata da un colpo di pistola, che nel mondo c’è ancora un pò di gentilezza ragion per cui vale la pena di diventare buoni e pacifici.
Jean Georges Auriol, Revue du cinémà, n.6, 1947

domenica 7 febbraio 2016

venerdì 5 febbraio 2016

Angeli del set

         
                                    Katinka Fraragò                        Suzanne Schiffman tra Godard e Truffaut

Alma alle spalle di Hitchcock

Nel cinema ci sono dei compiti che sembrano isolare chi li svolge ai margini del lavoro che si va a intraprendere. Prendete le script girl altrimenti dette segretarie di edizione o addette al continuity, tutte la stessa funzione: angeli custodi del regista. Per questi angeli non esiste premio che sia oscar, david o nastro di canapa . Katinka Faragò lo era per Ingmar Bergman, Suzanne Schiffman per François Truffaut e Jean-Luc Godard; Alma Reville per suo marito Alfred Hitchcock. In Italia c’era Serena Canevari della quale beneficiarono Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola e Sergio Leone con il quale si può dire cominciò dal Buono/Brutto/Cattivo per continuare con C’era una volta il west, L’ultimo Imperatore, i set italiani del Padrino. I lavori della Canevari oggi non vengono riconosciuti da nessuno come è toccato invece per la Schiffamn o la Faragò, e i suoi padrini sono estinti o in via di estinzione.

Serena Canevari tra Clint Eastwood, Tonino Delli Colli, Sergio Leone

                       qui la Canevari è alla sinistra di Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez detto il ....