Se
premi il grilletto e mi colpisci io cado ... e, se io cado ... si dovranno
rifare tutte le mappe ... e con me sparirebbe metà di questo fottuto paese ...
compreso te.
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
mercoledì 10 febbraio 2016
lunedì 8 febbraio 2016
Lettera a John Ford
John Ford
1894 -1973
Caro Signor John Ford, dopo Bret Harte nessuno meglio di lei ha saputo cantare la canzone epica, rauca e sentimentale di questo West la cui selvatichezza è temperata dalla amicizia fra i compagni più disparati che il fato unisce, in cui l’amore di un ragazzo per una ragazza ricorda, nelle asperità di una vita continuamente minacciata da un colpo di pistola, che nel mondo c’è ancora un pò di gentilezza ragion per cui vale la pena di diventare buoni e pacifici.
Jean Georges Auriol, Revue du cinémà, n.6, 1947
domenica 7 febbraio 2016
venerdì 5 febbraio 2016
Angeli del set
Katinka Fraragò Suzanne Schiffman tra Godard e Truffaut
Alma alle spalle di Hitchcock
Serena Canevari tra Clint Eastwood, Tonino Delli Colli, Sergio Leone
qui la Canevari è alla sinistra di Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez detto il ....
giovedì 4 febbraio 2016
Four strong guns for Billy the kid
“ Prendete per esempio il curioso personaggio di Billy the
Kid. Gli episodi della vita di questo ragazzo di 21 anni sono più appassionanti
di quelli di una dozzina di eroi fabbricati dallo schermo... Non ci sono, nei
film dettati dalla fantasia, fucilate più drammatiche di quelle sparate durante
il famoso assedio della casa MacSween . Con questo assedio, che durò tre giorni, dal 15 al
18 luglio 1878, e raggiunse momenti di insuperabile drammaticità, il disordine
e la illegalità che allora caratterizzavano quelle lontane regioni toccarono il
massimo vertice. Quando Billy aprì la porta della casa Sween in fiamme per mettersi
al riparo dalle scariche di fucileria, cominciò l’ultimo atto della tragedia recitata
da questi uomini selvaggi insofferenti di qualsiasi legge “.
Caro Luigi
sono qui. Mi sto divertendo molto. L'altro giorno ho visto la tomba di Billy the kid. Ora sono a Texas. Ieri sono andato sul cavallo. Ho portato due nastri di Ennio, quindi non manca la musica. Ho visto un villaggio indiano.
Ci vediamo, adios
Nigel
Ennio dopo quanrant'anni ha rifatto le musiche per un western, è tornato troppo tardi per Nigel a cui va questo post e una canzone di Neil Young
mercoledì 3 febbraio 2016
Fuori catalogo 1969-1970. Western adìos
Sergio Leone sta pensando di dare l'addio ai western-spaghetti: «Vorrei fare qualcosa di più intimista», confida, «Non so, potrei portare sui grande schermo Voyage au bout de la nuit, di Céline.Intanto continua a cercare soldi per il suo attesissimo C'era una volta I'America, la storia di quarant'anni di vita americana attraverso le avventure di quattro gangster: «Mi mancano ancora un pò di capitali, per il momento sono in panno, ma ne uscirò». A consolarlo, sono le notizie dalla Tour Eiffel: i francesi impazziscono per lui. A Parigi quest'anno, anche con il caldo, fanno la coda per assistere alle retrospettive dei suoi film. Quelli western-spaghetti, ovvio.
martedì 2 febbraio 2016
Tavola rotonda a Locri
è spesso
deformata dal cinema
Dal corrispondente
Aristide Bava
SIDERNO - La tavola rotonda organizzata a Locri
dall'<<Associazione culturale jonica» per fare il punto sulla
prima rassegna cinematografica che si sta svolgendo nella zona jonica
meridionale, è stata preceduta -come annunciato - da una breve
conferenza stampa del regista Nino Russo, autore del film «Il giorno dell'Assunta››, che avrebbe dovuto essere proiettato in anteprima nazionale ad
inaugurazione della rassegna. Il regista ha spiegato che la proiezione del film
non è stata permessa dalla Italnoleggio - casa di distribuzione del film - perché avrebbe potuto poi provocare danni
economici per il normale sfruttamento del soggetto nel circuito nazionale.
Almeno questa sarebbe la motivazione ufficiale.
Subito dopo il saluto di Domenico Speziale, sindaco di Locri, con una
relazione di Ferdinando Bruno è cominciata la tavola rotonda sul tema: «Cinema
e società in Calabria». A dire il vero, Bruno, nella sua relazione, si è occupato
più del lato tecnico cinematografico inquadrato nel contesto nazionale che nel
cinema calabrese o della Calabria vista dal cinema. Un aspetto che in
certo senso contrasta con le intenzioni degli organizzatori e che, in ogni caso
non ha impedito lo sviluppo di un approfondito dibattito.
In effetti, più che ad una tavola rotonda si è assistito appunto a un
dibattito con qualche accenno critico all’organizzazione e a qualche spunto
polemico verso la politica meridionalistica del passato e anche del momento attuale
(si è accennato al quinto centro siderurgico).
Il discorso si è anche spostato alla letteratura calabrese per merito
soprattutto del critico Walter Pedullà che in riferimento a una specifica
domanda su quanto possono dare i calabresi al cinema nazionale, ha inteso
vedere specificatamente in due autori, vale a dire Vincenzo Guerrazzi, con il
«Nord e Sud uniti» e <<La fabbrica del sogno» e quindi Vincenzo Bonazza,
con <<L'emigrante>›, validi esponenti della cosiddetta «letteratura
selvaggia».
Alcune puntualizzazioni ha poi fatto il sen. Sisinio Zito che ha inteso
dare anche una giustificazione a qualche carenza organizzativa che certamente
non si verificherà - è questo l'augurio - negli anni a venire.
Ha preso poi la parola regista Mimmo Rafele, che ha un po' lasciato
l’ama in bocca al pubblico, accostandosi alla relazione di Ferdinando Bruno.
«Per me - ha detto - la calabresità è un aspetto secondario del mio lavoro». ›
Altro intervento - apprezzato - è stato di Salvatore Santagata che, pur
accennando ai problemi attuali della
Calabria, ha riportato il dibattito sul tema specifico.
Ha parlato poi il critico cinematografico Vittorio Ciacci, il quale ha
ricordato che la Calabria viene spesso isolata da un certo «giro» proiezioni a
causa di una selezione che avverrebbe a monte dei circuiti distributivi.
Un altro intervento interessante è stato quello del giornalista Mario
Accolti Gil che ha messo a fuoco determinati e particolari problemi locali, che
vanno dalla necessità di una sensibilizzazione cinematografica a quella di
offrire al pubblico un aspetto non deformato della Calabria, cosa che purtroppo
è avvenuta e
continua ad avvenire.
A conclusione sono anche intervenuti il consigliere regionale Guido
Laganà, che ha sottolineato gli aspetti positivi di questo tipo di informazioni
e il sindaco di Locri che ha tratto le conclusioni del dibattito.
In serata a Siderno ha avuto luogo la proiezione de <<Il nero
muove», di Gianni Serra, film sui fatti di Reggio.
La rassegna jonica si concluderà stasera. Sono in programma proiezioni,
come al solito, nei centri di Siderno, Locri, Roccella Jonica e Monasterace
Superiore.
Gazzetta del Sud 7 Anno 26 n. 186 / Domenica 17 Luglio 1977
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