lunedì 22 giugno 2015

mercoledì 17 giugno 2015

Quello che è il cinema


Il cinema è quello che è. Qualche volta  - con il Clair di 14 Luglio, con il Chaplin di Luci della città,con l’Eisenstein di Alexander Nevskij, con il Rossellini di Paisà, per citare i primi nomi che ci vengono sotto la penna - può essere un'arte, con la purezza, il rigore sintattico, il disinteresse che sono caratteristici delle opere d’arte riuscite; ma più spesso esso non è che un informe prodotto sentimentale, un surrogato, vile e disgustoso, del romanzo d’appendice; qualche altra volta poi non è né romanzo d’appendice né opera d’arte, ma semplicemente un surrogato dei giornali illustrati.
                                                                                                                                                                                                    1951
Pietro Bianchi,Maestri del cinema




lunedì 15 giugno 2015

Messina Cineclub

Ancor prima dei circoli come dei cineforum nella città dello Stretto operò il Cineclub Messina che aveva sede in via Cavalieri della Stella e presso le mai dimenticate librerie D'Anna e O.S.P.E. Cicli tematici e retrospettive anticiparono i lavori dei suoi successori.



domenica 14 giugno 2015

Cose mai viste


ancora qui sotto potete scialarvi con queste chicche degne del Fuori Orario del tempo passato

mercoledì 10 giugno 2015

Samurai vs. pistolero



Qualcuno si è preso l’entusiasmo di commisurare (molti altri hanno fatto scorrere bagghiolate di parole) le immagini ed i suoni di due mitici film. Per dire la verità quello di Kurosawa oggi è riconosciuto così perché il Leone (per giustificarsi citò in tribunale Carlo Goldoni e Dashiell Hammett), rifacendolo, gli diede fama e … dollari (non un pugno) di penale. Tant’è! A noi non importa nulla. Solo quello di glorificare due maestri con l’occhio acuto.

lunedì 8 giugno 2015

Red Sniper

OGGI

Un drappello di rivoluzionari Rossi è costretto ad attraversare il deserto del Kara Kum per arrivare al lago d’Aral e così sfuggire alle mani dell’Armata Bianca. Tra questi milita Maryutka, abile cecchina. A lei è affidata la custodia di un cadetto dei bianchi fatto prigioniero. Il commissario capo dei fuggitivi incarica ancora la donna di attraversare il lago su una barca a vela e portare il prigioniero in un posto più sicuro ove interrogarlo. A seguito di un nubifragio i due finiranno soli su un’isola interna al lago. Innamorati l’una dell’altro vivranno come Robinson e Venerdì sebbene la tragedia sia dietro l’angolo, causata da incomprensioni e opposte ideologie. Questa trama che fa venire alla mente certe novelle di Joseph Conrad ha generato due film caposaldo della cinematografia sovietica. Il primo diretto nel 1927 da Yakov Protazanov cui rimanda quello del 1956 diretto da Grigori Chukrai.  Tra i due film il più famoso è il secondo. Questi è figlio, proprio così, del suo tempo, quando ascese al potere dell’URSS Nikita Kruscev; ma il 1956 è anche l’anno fatale dell’Ungheria. Il pregio del film di Chukrai è tutto nei colori delle immagini e nella colonna sonora, per questo va visto nell’edizione originale con sottotitoli. Alla bravura degli interpreti si affiancano alcuni momenti tra i più significativi: la traversata del deserto, l’incontro con un gruppo di nativi, il sogno della guardia cui fregano i cammelli, la navigazione, come se fosse una crociera, sull’Aral e infine l’isola su cui matura la fine del sogno. Il tutto per merito del fotografo Sergei Usurevsky e del musicista Nikolay Kryukov che mescola temi sinfonici e folklore di quei posti.