Il
breve ciclo che oggi si presenta ha come tema la musica giovanile; in
particolare quella esplosa in America sul finire degli anni 60 del secolo
scorso: la psichedelica. Questa ha
partorito a sua volta l’acid e il progressiv. Alla prima psichedelia si
rifà Head di Bob Rafelson e,
culmine, Psych-out di Richard Rush. All’acid rimanda Zachariah di George Englud ed ultimo , 200
Motels di Frank Zappa, al progressiv. 200
Motels di Zappa, che appare come attore in Head, ha pure connessioni al suo interno che vanno a sconfinare
nell’avanguardia, specie europea, come anche nel jazz e nel musical. Volendo in
esse possiamo trovarvi anticipazioni o rimandi all’ Easy Rider di Dennis Hopper o allo Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, opere molto più ricordate
di quelle che scorreremo. Le additiamo per il clima che fermentava in quegli
anni nella West Coast degli USA e getta.
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
mercoledì 7 gennaio 2015
martedì 30 dicembre 2014
et ne nos inducas in tentationem
OGGI
Clint Eastwood è stato sempre un signore, oltre che dio. Nei titoli che scorrono in apertura, davanti ad un’attrice di razza lascia sempre il primo posto. Gli
capitò solo due volte però: la seconda si mise dietro Maryl Streep nei Ponti di Madison County del 1995 e la
prima in questo, dove è dopo Shirley McLaine, sempre brava, dovunque posava i piedini. Gli
avvoltoi hanno fame (1970) è un nato sotto una buona stella. Lo si deve a Budd Boetticher per la scrittua, Albert Maltz per la sceneggiatura, le luci di Gabriel
Figueroa, le note alla soda caustica del Maestro. La confezione è firmata Don
Siegel. Partirono tutti per il Mexico, tranne Figueroa che in quella mitica
nazione vi abitava. Non voglio di più che vederlo e rivederlo, bello anche con
Pino Locchi che doppia il dio. Se volete saperne di più sfogliate il web e
troverete fans a non finire e come dice Ghezzi: buona visione.
lunedì 29 dicembre 2014
domenica 28 dicembre 2014
martedì 23 dicembre 2014
lunedì 22 dicembre 2014
Scheherezade o La schiava di Bagdad
Il Film di Natale
Capita
spesso che bisogna togliere al film la firma del regista e dare la paternità
dell’opera al fotografo o datore di luci. Per Scheherazade (1963) spetta di diritto a Christian Matras. Il film è
suo perché l’occhio che ha impresso il tutto appartiene a lui, incorniciando il
film per mezzo di cineprese M. C. S. 70 in un incomparabile SUPERPANORAMA70,
variante tutta francese del Cinemascope.
Sollevata
Anna Karina, l’unico attore a salvarsi è Fausto Tozzi. I restanti sono sole
delle permanenti vaganti compreso Giuliano Gemma. Gérard Barray è peggio di Raf
Vallone nel Mandrin di Mario Soldati.
Sul
set data la presenza della bella Karina compariva spesso Jean-Luc Godard,
quando non visitava il set di Au Hazard
Balthazar dove c’era Anne Wiazemski.
E
noi qui ad immaginare le grasse risate che scoppiavano tra Anna e Jean-Luc a
spalle di Pierre Gaspard-Huit, inetto non solo con parrucche e costumi ma anche
con cavalli e dromedari, per non dire con spade e scimitarre!
Christian Matras 1903 - 1977
Breve filmografia ragionata
domenica 21 dicembre 2014
High Noon reloaded
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