Samuel Fuller a Taormina (polaroid Mittiga)
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
martedì 13 novembre 2012
lunedì 12 novembre 2012
OGGI
Il pregio di questo Raffaello è nell'uso magistrale del Cinemascope agli albori in Italia, il resto lo fanno la bella Elsa e il magnifico Folco Lulli, su tutti io prefersco Rick Battaglia, un nome impresso nei ricordi del cinema di quei tempi. Per una volta la musica di Angelo Francesco Lavagnino è intonata alle immagini e al melodramma che si svolge in Padania.
domenica 11 novembre 2012
Il sogno di Noodles
trent'anni dopo
Sognare tutto il sogno. Bisogna che si conoscano perfettamente i propri sogni per non più soffrirne.
Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto
mi pare l'epigrafe definitiva da apporre sull'ultimo fotogramma di C'era una volta in America
giovedì 8 novembre 2012
Forse questo è il cinema
L'ho visto al cinema Trinacria che ancora non avevo l'età per accedervi, riuscendoci solo per la gran ressa di gente accorsa per i clamori suscitati e per le voci di sequestro che circolavano.
Oggi ha perso lo smalto, è un opera debole, ma quel film nel film, pura nouvelle vauge, resisterà per sempre e Jean- Pierre Leaud qui è figlio di papà Truffaut e mamma Godard come l'omaggio a Vigo antcipa la ghezzopoli di fuori orario.
L'ho incollato escludendovi Marlon Brando e i suoi pianti e godimenti eccessivi.
Oggi ha perso lo smalto, è un opera debole, ma quel film nel film, pura nouvelle vauge, resisterà per sempre e Jean- Pierre Leaud qui è figlio di papà Truffaut e mamma Godard come l'omaggio a Vigo antcipa la ghezzopoli di fuori orario.
L'ho incollato escludendovi Marlon Brando e i suoi pianti e godimenti eccessivi.
mercoledì 7 novembre 2012
Il desiderio di Dillinger
Dillinger è morto Marco Ferreri
E’ il desiderio di durare fatto cinema. Il desiderio di lasciare le cose a se stesse di dare loro il tempo di organizzarsi in vista di un senso emergente, di svilupparsi, di iniziare dei percorsi, di crescere in eventi.
lunedì 5 novembre 2012
Double reel
OGGI
AL CINEFORUM PEPPUCCIO TORNATORE
Dillinger è morto, Marco Ferreri
Fuoco!, Gian Vittorio Baldi
Due film tra loro contemporanei mettono a fuoco un certo disagio sul finire degli anni ’60. Il primo a colori con compostezza; con foga il secondo, in bianco e nero.
Michel Piccoli, ingegnere, ben vestito, si muove silenzioso in un appartamento del centro storico cittadino ben arredato e ben fornito con una pistola rossa a pois uscita dal restyling di Mario Schifano (proprietario della casa dove furono girate parte delle scene, lo studio ed i salotti; la cucina invece era nella casa di Ugo Tognazzi ).
Mario Bagnato, muratore, probabilmente disoccupato, si muove anch’esso silenzioso in una vecchia casa che si affaccia sulla piazza principale di un paese in provincia di Viterbo, fornito di un arsenale militare.
Vittime di questo rigurgito antisociale sono le due mogli, Anita e Lidia … e la Madonna.
Michel Piccoli, astutamente finirà a Taiti al servizio di una signorina, Mario Bagnato, da povero Cristo, in carcere su una giulietta dei carabinieri al servizio dello stato.
Ho scritto della foga con cui è girato Fuoco, macchina a mano, da Gian Vittorio Baldi, Marco Ferreri, invece, la dispensa in quei brani casalinghi girati in 8 mm e proiettati su schermi vari, in modo da creare una bidimensionalità all’interno del film principale.
Qui sotto potete vedere il mio restyling ai due film con Layla di Eric Clapton
domenica 4 novembre 2012
Non per soldi ma per...
Dagli attenti studiosi dell’opera bressoniana, la presenza dostoveskiana è stata avvertita in opere come Pickpocket- Delitto e castigo – e Au hazard balthazar – L’idiota.
L’ultimo film del maestro francese è invece tratto da Lev Tolstoi - Denaro falso o La cedola falsa.
Questa volta per addentrarvi nel film abbozzo io una trama che parte dal film e risale al racconto di Tolstoi pubblicato postumo nel 1911.
Leggete qua:
Luigi, impiegato di un Ente di Formazione Professionale, da mesi si ritrova senza lo stipendio, pur recandosi ogni giorno sul posto d lavoro e svolgendo le mansioni affidategli. Altri, più sopra di lui, decidono di fare e disfare sulla sua testa e quella dei suoi colleghi. Altri, seduti comodamente che non si fanno mancare niente, compresi i compensi, falsi, per le trasferte.
Occasionalmente, Luigi, fa dei lavori con lo scopo di raccogliere quanto gli serve per far fronte ad un mutuo ancora in corso e rimborsare la finanziaria presso cui ha fatto ricorso per un prestito al fine di ristrutturare la casa, certo di far fronte, quando ha firmato in banca ed alla finanziaria, agli impegni ,da quanto riceveva in busta paga ora busta fantasma.
Per uno di questi lavori saltuari, un trasporto di legna con il suo pickup, riceve una banconota falsa di cento euro. Ignaro del danaro falso si reca dal distributore di carburante per rifornirsi. Lì per lì l’operaio del rifornimento non si accorge del falso e scambia la banconota consegnando il resto allo sprovveduto Luigi.
Se ne accorge la sera il gestore dell’impianto il quale penalizza sulla paga l’operaio ma trattiene anche la banconota falsa, pensando di riciclarla con il primo malcapitato.
Nel fine settimana lo trova in un vecchio giardiniere che gli cura il verde dell’impianto di rifornimento, come compenso settimanale. E’ sabato, ed il vecchio si reca al supermercato per fare la spesa da portare a casa dove vive con la moglie, ma viene fermato perché la macchinetta che serve per riconoscere i falsi rigetta la banconota. Chiamata la polizia il malcapitato denuncia il gestore che gli ha rifilato il danaro fraudolento. Questi viene denunciato per spaccio di banconote false e arrestato. Processato si vede costretto a cedere l’impianto di rifornimento. Le spese processuali costringono alla fine anche quest’ultimo ad inventarsi un lavoro per poter mantenere la famiglia composta di due figli e di una moglie affetta da sclerosi multipla. Angosciato per non riuscirci, in un momento d’ira con i figli, decide di farla finita con tutto e tutti …
E’ stato detto che rispetto al racconto originale di Tolstoi, nel film di Bresson, il quale era ritenuto un giansenista, non c’è redenzione; ma che redenzione può esserci, in questo momento in cui si sta svendendo tutto compreso i sentimenti e gli affetti, dove altri, dai dirigenti della Monsanto ai dirigenti della Regione siciliana decidono per dove deve scorrere il denaro?
Già da tre anni Vasilij aveva lasciato il suo villaggio per venire a vivere in città. … Ogni anno dimenticava sempre di più le leggi della gente di campagna e assimilava le abitudini della città. Là al suo villaggio tutto era grossolano, grigio, misero, disordinato, qua era tutto fine, pulito, ricco, e tutto era in ordine. Ed egli era sempre più convinto che i contadini vivessero senza alcun senno, come le bestie della foresta, e che solo qua ci fossero i veri uomini. Leggeva libri i bravi autori, romanzi, andava agli spettacoli della casa del popolo. Cose che in campagna non ci sono neppure. In campagna i vecchi dicono: vivi secondo la legge con tua moglie, lavora, non mangiare troppo, e non vantarti; qua invece uomini intelligenti e istruiti, che quindi conoscevano le vere leggi, vivevano secondo il loro piacere. E tutto andava bene. La cedola falsa, Tolstoi, Tutti i racconti vol. 2, I Meridiani, Mondadori, Trad. Maria Crepax.
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