mercoledì 11 gennaio 2012

west coast

OGGI
AL CINEFORUM PEPPUCCIO TORNATORE


Questo film proiettato al cinema Orientale di Camaro per me ha importanza  per la sua colonna sonora che sfrutta brani, della west coast. Stuart Hagmann in anticipo sui tempi confeziona un videoclip con un finale alla Sam Peckimpah commentato da Give Peace a Chance, uno degli inni del movimento pacifista scritta da John Lennon.
tra le altre c'era questa canzone dei Thunderclap Newman  Something In The Air che ancora rimane una delle mie preferite




e The Loner di mastro Neil



martedì 10 gennaio 2012

Harvest

Bozzetto di Enzo Donato detto "Provolino" per l' U. Barbaro


Come Neil Young che pronto per una carriera da solista lascia i Buffalo Springfield e crea un nuovo gruppo che lo accompagnerà fino e dopo la maturità, i Crazy Horse, con capolavori come Zuma o Rust Never Sleep o quel sodalizio con il supergruppo dei supergruppi che pubblicheranno da subito il disco più bello degli anni settanta, Deja vù, chi ha dimenticato quella foto sulla busta dell’lp? O l’attacco di Carry On? Sentendomi represso e voglioso di fare cose diverse lasciai il cineforum e Ubaldo e me ne andai con suo cognato Totò Caratozzolo per riprendere il Circolo di Cultura Cinematografica “U. Barbaro”. Nel mio entusiasmo di allora non mi accorgevo che stavo cambiando un oratorio con una sede di partito. Ma non per questo ho sentito, mai, venir meno l’affetto per Ubaldo che a tutt’oggi  considero il mio vero maesto. E’ che lui sbandava sempre più verso la parrocchia e i gesuiti, mentre io sbandavo sempre di più per il cinema e le novità.
Per due anni la sede delle proiezioni del “Barbaro” divenne il cinema Orientale di Parlagreco a Camaro, e fu un’impresa portare gli associati in un quartiere ritenuto, oltre che fuori mano, poco sicuro. Il terzo ed ultimo anno fu al cinema Royal ex Garibaldi in via Palermo del signor Gianni Previti che già conoscevo per essere stato datore di lavoro di papà nei primi anni settanta.
Durante questo periodo, essendo il “Barbaro” aderente all’Unione Circoli Cinematografici dell’ARCI, con Totò fummo designati a partecipare al congresso che si teneva  a Mantova. Alla stazione di Messina salendo sul treno, in manovra per traghettare, Totò avvicina una persona, in viaggio verso Mantova anch’egli, della stessa mia età, che conosceva per averla frequentata all’ARCI regionale di Palermo: “piacere Peppuccio Tornatore” ed io “piacere Mittiga”. L’unico argomento per l’intera notte fu C’era una volta il West e Sergio Leone con meraviglia e incredulità di Totò che si rivoltava in cuccetta. Mi parlò pure delle sue attività a Bagheria dove gestiva un cinema e dei suoi primi tentativi in super 8. A Mantova insieme avvicinammo Bruno Ventavoli che allora era uno che contava nell’Agis, invitato in quel congresso.  Raccontammo del malcostume dei presidenti Agis isolani e di quel loro gestire da padroni con chi intendesse intraprendere un’attività col cinema. Qualche tempo dopo seppi che il  buddace presidente  di quella nobile congrega mi andava cercando con l’intenzione di tirarmi le orecchie, dopo che le avevano tirate a lui.



lunedì 9 gennaio 2012

domenica 8 gennaio 2012

Antoine Doinel-Leaud




Con I 400 colpi inizia questa retrospettiva che è dedicata ad un attore ed a un personaggio che via via vedremo crescere, anche fisicamente, quattro film e mezzo
Jean Pierre Leaud è stato l'attore simbolo di Francois Truffat sebbene Jean Luc Godard l'abbia sottratto, e stravolto, al suo amico Francois.
Il pregio di questo primo film sta tanto nella regia di Truffaut quanto nell'abile uso delle luci di Henri Decae, uno dei massimi fotografi d'oltralpe a cui fecero ricorso pure Malle Chabrol e Melville tra gli altri ed, infine, approdando qualche volta in America.
Il rapporto di Antoine con i genitori è difficile, per questo la sua vita sarà quella di far esplodere il suo mondo, unici mezzi per evadere saranno i luna park o i cinema dapprima, e le donne nei film successivi. Non vi svelo il finale, vi posso dire che Leo Carax l'ha ripreso nel suo Les amants du Pont-Neuf del 1991 così come l'aveva citato nel suo Boy Meets Girl del 1984.

mercoledì 4 gennaio 2012

Da Caulonia con Ardore


Mi leggerete poco, scrivendo di cinema, sulle opere contemporanee, specie di quelle nostrali. Ma imbattendomi per caso, sul blog di Carlo Bronson, in questi due film di Michelangelo Frammartino non ho potuto evitare di segnalarveli. E' vero si chiama Michelangelo, ma le opere dell'altro Michelangelo diventano piccoli drammi urbani al confronto con Il Dono e Le quattro volte, come  Nanni Moretti diventa uno Steven Spielberg caciaro ed il suo accolito Calopresti un Nunzio Malasomma dell'epoca del fascio.
Michelangelo Frammartino dipinge la Calabria per com'è: bella come Nastassja Rostova e terribile come Rogozin, e alle volte ci chiede del fegato per vedere le sue sequenze: non ci butta in faccia buste di sangue finto, no,  ma il bello e triste passaggio sulla terra di alberi, animali ed umani.





martedì 3 gennaio 2012

John Ford speaks


Il cinema migliore è quello in cui l'azione è lunga e i dialoghi brevi. Quando un film racconta la sua storia e ci descrive i suoi personaggi con una successione di piani semplici, belli e "attivi", allora sì che è cinema.

lunedì 2 gennaio 2012

Pina


Pina Bausch a Palermo ( foto Mittiga)