Desdemona Mazza (1901 - ?)
in una posa per L'appel du sang
La voce del sangue dal
romanzo di Hichens (Mercanton film) a Roma
Se questo film della Casa Mercanton fosse italiano io darei gran lode
al direttore artistico per avere raggiunto effetti scenografici e panoramici e
suggestioni di paesaggi con pochi e semplici mezzi: una veduta delle rovine
romane presa dalla balaustra del Palatino, e una efficace presentazione dell’Etna,
del Monte Amato e di Taormina.
(…)
Ma questo film è francese ed io non esito a ringraziare il signor
Mercanton per la finezza artistica e per l’abilità direttoriale che gli hanno
permesso di farci vedere come si possa fare un buon film con esterni
schiettamente e notoriamente italiani.
Mi sorge un dubbio: oserà il signor Mercanton di vendere per la Spagna
e per i paesi ispano-americani?
Come forse molti non sanno i nostri fratelli latini di Spagna sono
fuori della grazia di Dio contro il film italiano. I compratori di films non
discutono neanche più: non vogliono vedere, non vogliono sentir parlare di roba italiana.
Il pubblico spagnolo, se Dio guardi, si accorge che il film su cui ha gli occhi
intenti è roba italiana, scatta su a rumoreggiare e perfino a fischiare. Sono
cose che fanno piacere queste, ed è un peccato che non siano risapute.
Ora mi domando: venderà il signor Mercanton in Spagna e paesi affini
questo film schiettamente italiano, anzi siciliano?
Forse sì. Gli spagnoli sono persone logiche fino allo assurdo.
Questo film Mercanton è tutto italiano e siciliano, nel paesaggio e
nello spirito, ma in luogo di un Alfonso Cassini c’è il signor Le Bargy, e in
luogo di un Giovanni Grasso c’è un altro egregio attore ( credo di ricordare
che ha un cognome italiano) e invece di una Jacobini, o una Pini, o una
Menichelli, o un’altra qualunque delle nostre magnifiche attrici c’è una certa
signorina francese e un’altra simpatica ma mediocre attrice, credo italiana,
Desdemona Mazza.
Con questo complesso di attori bravi, coscienziosi,ben diretti, ma
indubbiamente mediocri e ad ogni modo inadeguati i caratteri delle loro parti,
il film italiano del Signor Mercanton può andare in Spagna e se piaccia a Dio
in Portogallo.
Così stando le cose non resta che fregarci le mani e ricominciare a
lavorare con santa pazienza, con un po’ meno di ingenuità o di maccaronaggine
commerciale.
E forse avremo il supremo onore di rientrare in Spagna e paesi affini.
Aurelio Spada, in FILM anno IX-nunero 5, 9 febbraio 1922
L’appel du sane (1921) era un film di Luis Mercanton tratto da
un romanzo di Robert
Hichens con Ivor Novello.
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