Il cinema Aurora di Villafranca Tirrena durante i lavori di restauro per merito di Fabrizio La Scala e Giuseppe Sigilli. Molti film, molti sogni... la solita fine.
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
giovedì 17 marzo 2016
mercoledì 16 marzo 2016
Paint cinema
A volte il cinema crea accostamenti audaci, specie con la pittura. In questo caso le sue immagini sottratte a A Woman of Affairs (Il destino) del 1928 di Clarence Brown e John Gilbert fanno venire in mente i lavori di Edward Hopper.
lunedì 14 marzo 2016
Cinema e bestialità
LA CENSURA HA UN OCCHIO SOLO
di MARIO
SOLDATI
Si parla tanto della censura cinematografica, si protesta da
tutte le partì perché è troppo severa, si teme che la nuova legge stringa ancora più i freni... e
nessuno, finora ha osservato che sono permessi ai minori di 16 anni moltissimi films che i bambini non
dovrebbero poter vedere. Si tratta di tutti quei films che contengono gratuite
scene di brutalità e di crudeltà. Film di avventura o film dal soggetto classico
o mitologico, svolto secondo la sceneggiatura del peggior fumetto.
Le scene culminanti sono di assassinii, massacri e torture.
Chesterton, in un famoso saggio dimostrò quanto sia assurdo
proibire ai fanciulli la lettura dei libri con storie misteriose e paurose e la visione di spettacoli o di
films dello stesso genere. II bambino, disse Chesterton, ha un'immaginazione
molto più coraggiosa dell‘uomo: il bambino gode di sentirsi spaventato; il
mistero e l'orrore lo affascinano. Non c'è nulla da temere: è così che il bambino
prevede la vita poeticamente, e quasi vi si prepara.
Ma Chesterton alludeva all’orrore poetico e misterioso delle storie gialle; mentre gli
spettacoli, o le scene brutali e crudeli a cui alludiamo, non hanno nulla di misterioso e di poetico. I bambini non le amano e vi si abituano soltanto
perché le ritrovano puntualmente nella maggior parte dei films che oggi essi
sono condotti a vedere.
Invece di accanirsi contro le scene erotiche, che non
danneggiano nessuno o lasciano indifferenti i bambini, la censura farebbe molto
meglio a occuparsi di queste sequenze, o di queste inquadrature, dove si esalta
soltanto la forza selvaggia e gl’istinti bestiali dell'umanità.
LA FIERA DEL CINEMA numero unico, giugno 1959
domenica 13 marzo 2016
Marsala al Cinema
La foto scattata a Marsala risale agli anni ottanta, oggi il Cine Impero invece ha compiuto ottanta di anni e la sua sede ricade nel Parco Archeologico Lilibeo.
giovedì 10 marzo 2016
mercoledì 9 marzo 2016
Un film francese, anzi siciliano
Desdemona Mazza (1901 - ?)
in una posa per L'appel du sang
La voce del sangue dal
romanzo di Hichens (Mercanton film) a Roma
Se questo film della Casa Mercanton fosse italiano io darei gran lode
al direttore artistico per avere raggiunto effetti scenografici e panoramici e
suggestioni di paesaggi con pochi e semplici mezzi: una veduta delle rovine
romane presa dalla balaustra del Palatino, e una efficace presentazione dell’Etna,
del Monte Amato e di Taormina.
(…)
Ma questo film è francese ed io non esito a ringraziare il signor
Mercanton per la finezza artistica e per l’abilità direttoriale che gli hanno
permesso di farci vedere come si possa fare un buon film con esterni
schiettamente e notoriamente italiani.
Mi sorge un dubbio: oserà il signor Mercanton di vendere per la Spagna
e per i paesi ispano-americani?
Come forse molti non sanno i nostri fratelli latini di Spagna sono
fuori della grazia di Dio contro il film italiano. I compratori di films non
discutono neanche più: non vogliono vedere, non vogliono sentir parlare di roba italiana.
Il pubblico spagnolo, se Dio guardi, si accorge che il film su cui ha gli occhi
intenti è roba italiana, scatta su a rumoreggiare e perfino a fischiare. Sono
cose che fanno piacere queste, ed è un peccato che non siano risapute.
Ora mi domando: venderà il signor Mercanton in Spagna e paesi affini
questo film schiettamente italiano, anzi siciliano?
Forse sì. Gli spagnoli sono persone logiche fino allo assurdo.
Questo film Mercanton è tutto italiano e siciliano, nel paesaggio e
nello spirito, ma in luogo di un Alfonso Cassini c’è il signor Le Bargy, e in
luogo di un Giovanni Grasso c’è un altro egregio attore ( credo di ricordare
che ha un cognome italiano) e invece di una Jacobini, o una Pini, o una
Menichelli, o un’altra qualunque delle nostre magnifiche attrici c’è una certa
signorina francese e un’altra simpatica ma mediocre attrice, credo italiana,
Desdemona Mazza.
Con questo complesso di attori bravi, coscienziosi,ben diretti, ma
indubbiamente mediocri e ad ogni modo inadeguati i caratteri delle loro parti,
il film italiano del Signor Mercanton può andare in Spagna e se piaccia a Dio
in Portogallo.
Così stando le cose non resta che fregarci le mani e ricominciare a
lavorare con santa pazienza, con un po’ meno di ingenuità o di maccaronaggine
commerciale.
E forse avremo il supremo onore di rientrare in Spagna e paesi affini.
Aurelio Spada, in FILM anno IX-nunero 5, 9 febbraio 1922
L’appel du sane (1921) era un film di Luis Mercanton tratto da
un romanzo di Robert
Hichens con Ivor Novello.
lunedì 7 marzo 2016
Western all' Iginio Lardani
Questo prossimamente per il film di Ferdinando Baldi del 1968 è facile attribuirlo ad Iginio " Gigi " Lardani per via dei suoi inserimenti rubati ( si fa per dire ) dai titoli di Per un pugno di dollari del 1964 creati con la tecnica del rotoscope di cui il grande Iginio era maestro.
Lo stesso di può dire di questo lavoro per Giulio Questi del 1967
di cui esiste anche la versione per il mercato estero con molta animazione da cartoon
Lo stesso di può dire di questo lavoro per Giulio Questi del 1967
di cui esiste anche la versione per il mercato estero con molta animazione da cartoon
domenica 6 marzo 2016
Stranezze d'autore: Jean Eustache meets Sergio Leone
Sergio Leone
in a film by Jean Eustache
with
Jean-Pierre Léaud
La maman et la putain ( 1973 )
Jean Eustache
1938 - 1981
giovedì 3 marzo 2016
mercoledì 2 marzo 2016
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