Il cinema italiano contemporaneo è cresciuto regredendo nell’immaturità. L’assenza di dogmatismo della lezione rosselliniana è diventata sospensione del giudizio, quando non si è rovesciata in rigidità ideologica. Rossellini era molto odiato, più di tutti da quelli che oggi lo piangono pubblicamente e che lo ricordano ancora una volta come il padre del neorealismo, come l’autore di quella trilogia sulla guerra che è stata prima di tutto la fotografia del passaggio dell’Italia dalle ferite della distruzione alle cicatrici della ricostruzione.
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