mercoledì 7 settembre 2011

Lo Specchio

In un andirivieni temporale che anticipa di quasi dieci anni quello leoniano, Tarkovskij  costruisce una biografia personale che parte dal'infanzia ed arriva alla crisi coniugale del protagonista e dalla Russia negli anni della seconda guerra mondiale si porta al nostro tempo. Per quel che rimane per me il suo miglior film
anche questa volta si avvale della musica di Artemiev, Bach ed altri ma su tutti quella bellissina frase Quando corpus morietur tratta dallo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi.









Nessun commento:

Posta un commento