lunedì 21 gennaio 2019

Play or shoot?


Do you only know how to play
or do you know how to shoot?


Franco De Gemini
1928 - 2013


La foto originale è qui:
http://www.beatrecords.it/shop.asp?lingua=e&idprodotto=CDX1034

domenica 20 gennaio 2019

Film di Gangster - & Yakuza

Ma la cinematografia dove film di « gangsters ›› e radicalismo politico si accordano maggiormente   è quella giapponese, in cui il genere specifico viene chiamato film di « yakuza ››. Con questo termine vengono indicati i fuorilegge che operano nel «ramo del gioco d`azzardo e inoltre tutti i furfanti che si sono dati una organizzazione e regole proprie. I film di « yakuza ››, come i film di  «gangsters ›› americani e quelli francesi caratterizzati dal culto del «milieu ›› [Jacques Becker, Jean-Pierre Melville, José Giovanni, ecc.], raffigurano l’esercizio del crimine, le rivalità e le dispute per il controllo delle rispettive zone di influenza e la vita di sradicati che i membri delle varie bande devono portare avanti. L'epoca è quella che va dal diciottesimo secolo ai nostri giorni. l film di «yakuza ›› infatti possono avere un`ambientazione nel passato (a differenza del film di « gangsters » americano, per il quale l’ambientazione storica è motivo di emigrazione in un altro genere; per quanto imperniato su una figura di « ex-lege ›› The True Story of Jesse James di Nicholas Ray è e rimane inconfondibilmente un « western »] o nel mondo contemporaneo. In entrambi i casi la scena madre sarà costituita da un duello con la spada e nella versione moderna «si potrà «assistere a duelli in cui gli armati si affrontano l’uno con la spada e l'altro con la pistola [anche qui si riscontra perciò lo stesso processo del film di « gangsters ›› americano: urbanizzazione e nobilitazione della violenza).
Storicamente, nella tradizione degli « yakuza ››, soprattutto nell'epoca feudale, sono numerosi gli episodi che hanno visto dei criminali e degli sradicati alla testa di insurrezioni popolari contro le classi dominanti.
Verso il 1930 i cineasti di sinistra, cui era stato proibito dalla censura di raffigurare la resistenza e la lotta del popolo, spesso si servivano di questa tradizione di « yakuza › per rappresentare insurrezioni popolari. È per questa ragione che attorno al 1930 erano particolarmente numerose opere del genere. Chuji Tabi Nikki [1928, Cronaca del viaggio di Chuji] di Daisuke ltô è tradizionalmente considerato un capolavoro, anche se ne rimangono soltanto dei frammenti. La maggior parte degli uomini costretti a entrare nel sottomondo degli « yakuza ›› erano sottoproletari, il gradino più basso delle classi sociali.
La modernizzazione della società giapponese (che fu molto più traumatica di quella americana, in Giappone senza alcuna mediazione si passò dal feudalesimo all'imperialismo) trasformò larghi strati di popolazione rurale in proletari e sotto-proletari. Negli anni trenta registi come Teinosuke Kinugasa, Sadao Vamanaka e Hiroshi lnagaki realizzarono opere notevoli che raffiguravano la vita errabonda e avventurosa degli « yakuza ». Negli anni quaranta e cinquanta il genere decadde, ad eccezione della serie di Jirocho Sangokushi del regista Masahiro Makinô. Nella seconda metà degli anni sessanta il film di « yakuza » è ritornato a nuova vita. Contrariamente ai film di « yakuza ›› degli anni trenta, ambientati prevalentemente in epoche feudali, e cioè nel diciottesimo secolo o agli inizi del diciannovesimo, la caratteristica dei fiIm di « yakuza ›› più recenti è quella di essere collocati sullo sfondo del periodo che va dalla fine del secolo scorso ai giorni nostri. l nuovi film di «yakuza ›› presentano una varietà di filoni: tra questi i film che trattano la corruzione nelle città e i rapporti tra mondo politico e mondo del crimine: tale era il caso di uno dei primi film di Akira Kurosawa, Yoidore Tenshi (1948, L'angelo ubriaco). Ma il filone più popolare è quello che ha adottato lo stile del teatro « kabuki » e ha dato luogo a film molto suggestivi, provvisti di notevoli effetti di astrazione, in cui gli « yakuza ›› appaiono finemente vestiti di bellissimi costumi e osservano tutta una serie di cerimoniali raffinati [come i cosiddetti «jinji », omaggi o saluti formali). Gli eroi sono molto sensibili ai favori ricevuti e al fine di dar prova della loro gratitudine non badano nemmeno al sacrificio personale o a quello del loro amore. Il regista che ha introdotto lo stile del teatro « kabuki ›› nel film di «yakuza » è Tai Katô, nei cui film i sogni e le speranze, cosi come la rabbia delle classi più basse della società, vengono espressi magnificamente, in Hibotan Bakuto: Oryü Saniô (1969, La giocatrice dalla -peonia rossa - Arriva Oryü), per esempio, una giocatrice che si sposta di città in città deve fronteggiare bande di «yakuza›› associate al « leader › di un’organizzazione di destra. FINE

Franco Ferrini, I GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾

giovedì 17 gennaio 2019

martedì 15 gennaio 2019

Master Bernardo in Polaroid



Bernardo Bertolucci
1941 - 2018
in Taormina



lunedì 14 gennaio 2019

Theodosia, MO





She came from southwestern Missouri, the hills outside the scratch-ass Ozark town of Theodosia, set in the cedars and oak trees somewhere between nowhere and good-bye.
She grew up knowing one thing, she was trash.
She'd come 1800 miles, but Theodosia was still just over the hill.

Veniva dal Missouri, dagli aridi altipiani alla periferia di Theodosia, piantata tra cedri e querce, sperduta tra il nulla e l’addio.
Era cresciuta sapendo una sola cosa: che era spazzatura.
Aveva fatto 20.000 km, ma Theodosia le restava appiccicata addosso.
Clint Eastwood, Million Dollar Baby, 2004


domenica 13 gennaio 2019

Cinema sui muri - Pinky

"One of the first serious celluloid statements about the problem and perplexities of race in America" W. Scott Poole





Elia Kazan, Pinky, 1949

giovedì 10 gennaio 2019

The scenes in the middle



Most of the movies I've made, everybody knows the way they're gonna end. Right from the first scene.
Life's kind of like that. Everybody knows how it ends. Back away! But it's the scenes in the middle that make it count.
The great producer Joseph E. Levine once told me, "An audience will forgive a shitty act two, if you can wow them in act three.

La maggior parte dei film che ho fatto, tutti sanno come finiranno. Proprio dalla prima scena.
La vita è un po’ così. Tutti sanno come finisce. Ma sono le scene nel mezzo che la rendono importante.
Il grande produttore Joseph E. Levine una volta mi disse, “Un pubblico ti perdonerà un secondo atto schifoso, se riesci a stupirli nel terzo atto”.
Adam Rifkin, Burt Reynolds, The Last Movie Star, 2017