Ci sono molti indizi per attribuire questo prossimamente per il film di Michele Lupo del 1976 ad Iginio Lardani come la grafica e le animazioni
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
lunedì 9 novembre 2015
domenica 8 novembre 2015
La casa sulla collina
Sai, costruiremo la nostra casa
proprio in cima a una collina.
Noi giapponesi abbiamo sempre avuto
l'abitudine di costruire le case...
...in terreni bassi, o magari
nelle valli, tra le montagne...
...o nei boschi,
sui bordi dei laghi.
Sì, è vero.
Ho visto dei quadri,
una volta, di paesi stranieri.
E lì, le case
erano tutte in alto.
Invece, da noi, le case
di solito le fanno in basso.
C'è una ragione per questo sai?
In Giappone abbiamo
terremoti, i grandi tifoni.
Le case di legno in luoghi alti
vengono facilmente distrutte...
...da terremoti e tifoni.
Quindi fecero le case in basso
perché fossero più al sicuro.
Però, vedi,
questa non è l'unica ragione.
Noi giapponesi amiamo di più
la luce morbida e diffusa...
...piuttosto che
quella violenta del sole.
Noi preferiamo l'ombra.
E poi, a noi piace, sopra ogni
cosa, vivere in mezzo alla natura.
È per questo che non ci siamo
mai adattati alle case di pietra.
Sì, è giusto. Neanche a me
piacciono le case di pietra.
Sono troppo fredde per me.
Comunque non dobbiamo
dimenticare una cosa.
È vero che ci piacciono
le case di legno,...
...ma per questa nostra
tradizionale preferenza...
...rischiamo di restare gente debole.
senza profonde capacità di resistenza.
Gli stranieri
sono duri e aggressivi...
...principalmente perché
da tempo vivono...
...in grandi case
fatte di pietra e di cemento.
Ma adesso è venuto il momento
di costruire la nostra casa.
Noi dobbiamo pensare
al nostro futuro.
Al nostro
e a quello dei tuoi figli.
E a quello
dei tuoi nipoti e pronipoti.
Trovo che è giusto.
Dialogo tratto da Dodes'ka-den (1970) di Akira Kurosawa
mercoledì 28 ottobre 2015
Who is the little guy?
martedì 27 ottobre 2015
Stretto strettamente sonoro
Giovanni Rappazzo Messina 1893 . 1995
Il Cinema italiano, a partire dal 1895, si servì di accompagnamenti
musicali dal vivo o da dischi preregistrati
che fornivano una sonorizzazione rozza e asincrona dei film.
Il problema di una sincronizzazione magnetica venne risolto nel 1921 dal
messinese Giovanni Rappazzo, il quale inventò e poi brevettò il sistema di una
“pellicola a impressione contemporanea di immagine e suoni” su nastro magnetico.
Purtroppo Rappazzo non trovò alcun finanziamento, il brevetto scadde il 30
marzo 1924 e non fu rinnovato, permettendo così all’americana Fox di brevettare
esattamente quello che Rappazzo aveva già brevettato e fatto scadere. Con
questa acquisizione della Fox nasceva nel 1929 il cinema sonoro, mentre sulla
grande scoperta di Rappazzo, che è stato di fatto l”inventore del sonoro sincronizzato,
calò l`oblio.
Ennio Bispuri, Il Cinema Italiano in 100 parole,
Gremese, 2015
venerdì 23 ottobre 2015
giovedì 22 ottobre 2015
On set
Top 20 : The Best Films Set in the Film
da Film Comment
1. Contempt Jean-Luc Godard, 1963
2. The Bad and the Beautiful Vincente Minnelli, 1952
3. Singin’ in the Rain Stanley Donen & Gene Kelly, 1952
4. Irma Vep Olivier Assayas, 1996
5. Sullivan’s Travels Preston Sturges, 1941
6. Mulholland Drive David Lynch, 2001
7. Day for Night François Truffaut, 1973
8. Beware of a Holy Whore Rainer Werner Fassbinder, 1971
9. The Player Robert Altman, 1992
10. Sunset Boulevard Billy Wilder, 1950
11. In a Lonely Place Nicholas Ray, 1950
12. Inland Empire David Lynch, 2006
13. Ed Wood Tim Burton, 1994
14. 8 1⁄2 Federico Fellini, 1963
15. Boogie Nights Paul Thomas Anderson, 1997
16. Actress Stanley Kwan, 1992
17. Abel Ferrara, 1993
18. Symbiopsychotaxiplasm: Take One William Greaves, 1968
19. Barton Fink Joel & Ethan Coen, 1991
20. The Last Movie Dennis Hopper, 1971
L'originale è qui:http://www.filmcomment.com/article/film-comments-trivial-top-20-expanded-to-50-the-best-films-set-in-the-film/
mercoledì 21 ottobre 2015
Missione possibile
Ho
composto le musiche (di Mission, 1986)
dopo che il film era finito. Quindi, ho visto prima il film e poi ho scritto la musica. Per
quanto riguarda la sequenza in cui lrons suona l`oboe, avevamo già messo un pezzo di Benedetto Marcello. Naturalmente non si voleva assolutamente mettere
un adagio di Benedetto Marcello, però il pezzo funzionava. Quando ho terminato
la visione dell`opera di Joffé, io ho rifiutato di comporre le musiche. Perché?
Perché il film mi sembrava talmente bello anche senza musica e soltanto con questo
pezzo di oboe che mi pareva un peccato metterci le mani e comunque mi sembrava,
forse, di togliere quell`emozione agli spettatori così come l`avevo provata io.
E io avevo provato questa emozione senza musica. Allora rifiutai
il film alla fine della proiezione, a Londra, e il produttore, che era Fernando
Ghia mi disse: "Se non vuoi farlo me lo dici”. Ma avevano visto che il
film mi era piaciuto tantissimo e alla fine ho accettato di scrivere le musiche
per questo film.
Ennio Morricone, Il cinema è musica
Centro Studi Cinematografici Anno XX n. 1-2 gennaio/aprile 1990
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