domenica 14 giugno 2015

Cose mai viste


ancora qui sotto potete scialarvi con queste chicche degne del Fuori Orario del tempo passato

mercoledì 10 giugno 2015

Samurai vs. pistolero



Qualcuno si è preso l’entusiasmo di commisurare (molti altri hanno fatto scorrere bagghiolate di parole) le immagini ed i suoni di due mitici film. Per dire la verità quello di Kurosawa oggi è riconosciuto così perché il Leone (per giustificarsi citò in tribunale Carlo Goldoni e Dashiell Hammett), rifacendolo, gli diede fama e … dollari (non un pugno) di penale. Tant’è! A noi non importa nulla. Solo quello di glorificare due maestri con l’occhio acuto.

lunedì 8 giugno 2015

Red Sniper

OGGI

Un drappello di rivoluzionari Rossi è costretto ad attraversare il deserto del Kara Kum per arrivare al lago d’Aral e così sfuggire alle mani dell’Armata Bianca. Tra questi milita Maryutka, abile cecchina. A lei è affidata la custodia di un cadetto dei bianchi fatto prigioniero. Il commissario capo dei fuggitivi incarica ancora la donna di attraversare il lago su una barca a vela e portare il prigioniero in un posto più sicuro ove interrogarlo. A seguito di un nubifragio i due finiranno soli su un’isola interna al lago. Innamorati l’una dell’altro vivranno come Robinson e Venerdì sebbene la tragedia sia dietro l’angolo, causata da incomprensioni e opposte ideologie. Questa trama che fa venire alla mente certe novelle di Joseph Conrad ha generato due film caposaldo della cinematografia sovietica. Il primo diretto nel 1927 da Yakov Protazanov cui rimanda quello del 1956 diretto da Grigori Chukrai.  Tra i due film il più famoso è il secondo. Questi è figlio, proprio così, del suo tempo, quando ascese al potere dell’URSS Nikita Kruscev; ma il 1956 è anche l’anno fatale dell’Ungheria. Il pregio del film di Chukrai è tutto nei colori delle immagini e nella colonna sonora, per questo va visto nell’edizione originale con sottotitoli. Alla bravura degli interpreti si affiancano alcuni momenti tra i più significativi: la traversata del deserto, l’incontro con un gruppo di nativi, il sogno della guardia cui fregano i cammelli, la navigazione, come se fosse una crociera, sull’Aral e infine l’isola su cui matura la fine del sogno. Il tutto per merito del fotografo Sergei Usurevsky e del musicista Nikolay Kryukov che mescola temi sinfonici e folklore di quei posti.



mercoledì 27 maggio 2015

Maestro Predicatore

Ho detto che mi astengo dall’andare al missaggio. Se invece sono d`accordo con il regista, io ci vado molto volentieri, ma allora poi discuto e anche litigo.
Vorrei dirvi che da qualche anno mi sono trasformato in un predicatore. Racconto a tutti i registi con cui lavoro queste cose che vi ho detto. Perché, dopo tutto, riguardano il mio lavoro e anche il lavoro che fa il regista. Alcuni registi mi danno retta, altri credo di no, perché per loro il suono dei passi pare che sia più importante della musica. Allora, in questi casi, se sono presente al missaggio dico di togliere la musica. Inoltre ci sono dei registi che, per stimolare il compositore a fare una buona musica, dicono: “Guarda, qua, la musica è sola”. ln effetti mentono, perché poi la musica non è sola. E questa è una cosa gravissima. Perché, a missaggio finito, la musica viene mischiata con altri suoni e lo sfacelo è ancora più grande, perché era stata composta per essere in primo piano.
Ennio Morricone, Il cinema è musica
Centro Studi Cinematografici Anno XX n. 1-2 gennaio/aprile 1990


lunedì 25 maggio 2015

domenica 24 maggio 2015

Stazione De Sica

La lettura del  film di De Sica, Stazione Termini, richiede allo spettatore una certa consapevolezza. Stazione Termini, probabilmente, non è una svolta rivoluzionaria, un ritorno alla norma, una conversione agli attori professionisti da parte del regista di Frosinone: è una vacanza, e, se si vuole, un ripensamento, forse una sosta, sull`intrapresa via di Damasco. Secondo Berenson, è stata una incongruenza,da parte del Caravaggio, l’aver concessa una maggiore importanza figurativa, nel dipinto famoso, al cavallo che all’impetuoso cavaliere, ancora Saulo per brevi istanti, caduto per terra; opinione discutibile, come ognuno sa. Ma ora non vorremmo cadere, per parte nostra, in un'incongruenza più evidente concedendo alla nuova scelta di De Sica (scelta di ambiente, di personaggi, di dialogo, di contenuti << non sociali >>) un’importanza maggiore di quella che essa abbia in effetti.
1953
Pietro Bianchi, Maestri del cinema