In poche parole, La risaia fu un film difficile ed eccitante facemmo undici settimane di riprese nella zona di Novara e il film incassò 600 milioni malgrado il fallimento della Minerva che lo distribuiva. Era la prima parte interpretata dalla Martinelli in Italia. Non credo affatto che ci sia un rapporto con Riso amaro, che era piuttosto, se ricordo bene, una storia caotica e confusa. Nel mio film ci sono delle situazioni e dei sentimenti molto semplici. Ponti e io avevamo visto l film di De Santis e non avevamo per niente la sensazione di rifare la stessa cosa. Certamente si tratta di un luogo di ambientazione del tutto eccezionale, ma nulla d’altro giustifica l’accostamento dei due film. Raffaello Matarazzo
Del cinema italiano m’è sempre importato molto poco, al contrario di quello americano. Però mi piaceva Matarazzo, era un amico. Un isolato, anche lui come me, considerato dai critici come un cretino, anche lui come me. Con la differenza che io sapevo difendermi e lui no, perché, era un uomo di una dolcezza incredibile , fuori dai tempi, un mite, un uomo di cultura, ma timidissimo, incapace di combattere nella giungla del cinema, di difendersi. Era anche un po’ complessato. Non voleva sposarsi, perché diceva che a uno come lui la moglie, qualsiasi moglie, avrebbe comunque messo le corna! Riccardo Freda
Matarazzo è morto di paura. E’ terribile. Aveva la pressione alta: un cugino medico lo fa ricoverare al Policlinico per fargli delle analisi dato che non c’erano cause che giustificassero questa pressione alta. Lui non voleva farsi ricoverare e domanda all’amico Mario Olivieri di entrare in ospedale con lui. Insomma, va lì
Gli pigliano il sangue e le orine. Dopo gli dicono. “Guardi, il sangue benissimo, orine niente, adesso proseguiamo le analisi”. Lui esce dalla camera, va al telefono del corridoio, telefona alla madre, ai fratelli. Per dire: “Sai, hanno fatto già un poò di analisi, tutto bene”, e nel dire “tutto bene” è cascato per terra e ha avuto un collasso cardiaco. Praticamente è morto di paura, perche era pavido in una maniera … aveva paura di tutto! Era un pessimista nato, per questo era anche grasso. Liana Ferri
L’avventurosa storia del cinema italiano raccontata dai suoi protagonisti 1935 – 1959 a cura di Franca Faldini e Goffredo Fofi, Feltrinelli