mercoledì 1 febbraio 2012

Cecilio dei mille

OGGI


In questi nostri giorni li chiamano eventi, segno' un epoca al Cinema Loreto di Platì, sei tempi, mai visti in nessun altro cinema. Mimmo Addabbo percorreva le vie del paese con un altoparlante in cima ad una macchina "bandiandu" di accorrere e non mancare. Entrammo per la proezione pomeridiana che era giorno ed uscimmo a notte inoltrata, sazi e contenti, come dopo una merenda a base di " ihancareiu i pani cu pumadoru stricatu" . Uno spettacolo garantito, eppure ancora, quando fu girato, il cinemascope doveva essere inventato, sebbene Cecilio fosse un boia maccartista alla gionwaine.



Detesto il provvisorio - Antoine, Christine, Fabienne


Antoine sfugge dal militare ma non dalle donne; passando da un impiego all'altro si innamora di una signora sposata, nella vita si perdono gli amici per questo, successivamente sposa la sua fidanzatina che non lo ha dimenticato.
E' il primo film a colori della serie e su tutto domina la canzone di Charles Trenet Que reste-t-il de nos amours?
In Baci rubati appare per 20 secondi, in un'unica sequenza, incrociando Antoine mentre attraversa la strada col marito e il figlio, la Colette del precedente film




nell'anno di Baci rubati Jean-PierreLeaud girava con Pasolini Porcile

mercoledì 25 gennaio 2012

Il cinema d'arte e d'essai



Il primo film che vidi al DON ORIONE fu Un uomo da marciapiede di John Schlesinger del 1969, inserito in un ciclo di film d'arte e d'essai. Quella fu la prima volta che incontrai Dustin Hoffman ma soprattutto le musiche di John Barry.
Ero emozionato perchè la mia intenzione era quella di entrare a far parte dei collaboratori del Cineforum, ancora dovevo aspettare perché avevo paura di dire a papà che era mia intenzione abbandonare l'università. La sala non ha mai avuto riadattamenti, ma è chiusa da anni. E' stata omaggiata involontariamente anche da Michelangelo Antonioni ne L'avventura (1960), ma nessuno se ne accorto. La locandina CINE ORIONE è alle spalle di Gabriele Ferzetti.


Il cinema è stato anche un muretto accanto all'ingresso della sala  o dell'istituto dove per molti anni Cicco Pino è stato il vero punto punto di riferimento, senza dimenticare don Ciccio Nastasi lo zio di Orazio che amava detergersi con l'aglio, e nessuno gli resisteva quando al primo spettacolo entrava a vedere il film in programmazione. Loro non ci sono più ed il muretto soffre per il disturbo arrecatovi da un tram giunto, per fortuna, successivamente.

martedì 24 gennaio 2012

Akira

L'uomo dimentica di essere parte della natura e non una belva che si accanisce contro di essa. Bisognerebbe gridarlo di continuo.
Akira Kurosawa 23/03/1910 - 06/09/1998

lunedì 23 gennaio 2012

Vittime di guerra

OGGI
AL CINEFORUM PEPPUCCIO TORNATORE

Forse perché tratto da un lavoro teatrale, questo, tra i film di guerra, è molto personale e riuscito, come Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick. Al suo buon fine concorrono, indubbiamente uno stuolo di attori che in altri film li vedrete caratteristi ma qui emergono in prima linea, tra tutti Jack Palance.
Robert Aldrich al suo sesto lavoro si dimostra un direttore epico ed un narratore omerico nel descrivere i rapporti tra commilitoni: a volte, in guerra, si combatte contro il proprio plotone.
 "Non v'è riscatto, né patriottismo, né enfasi. L'uomo non ha scampo, mai." Fernaldo Di Giammmatteo in: Dizionario del cinema americano
Guardate la finezza di questi sette minuti iniziali con i titolo di Saul Bass:






ed ancora questa presentazione

domenica 22 gennaio 2012

Harvest

A rivedere oggi i programmi di quel circolo dal 1978 ad aprile del 1980, dimostrano un tentativo d impiantare a Messina un tipo di programmazione più da cineclub parigino che da cineforum o circolo del cinema come era strutturato il “Barbaro” del professor Guerrera, che l’aveva diretto fino al 1975. La realtà messinese era ben diversa, per fare quel tipo di attività bisognava disporre di una sala propria e non di affittarla per un ciclo di film. Cosa che farà il circolo “Milani” di Ninni Panzera da li a poco e con poco sostegno.
Presidente del “Barbaro” fu  per tutto quel tempo il professor Emanuele Conti, molto conosciuto in città per la sua attività politica come per la sua preparazione culturale. Presero pure parte Orazio, Renato, Dino e Salvatore. In questo breve arco di tempo riuscimmo a far arrivare a Messina film che nessuno voleva proiettare, opere di Cassavetes, Littin, Arrabal, Wenders,Oshima, Bogdanovich, Mazursky, accanto a quelle di autori storici: Ford, Siegel Corman, Godard, Allen, Peckinpah ed altri. Fallì, invece, un incontro con Sergio Citti, mi rimangono nel cuore le conversazioni telefoniche che ebbi con lui, quando lo chiamavo per accordarci circa la sua venuta a Messina.
Ad aprile del millenovecentottanta con l’accostamento al circolo di Ida Fazio , Francesco Calogero, Sergio Chimenz, Angelo Federico si organizzò per mano loro, una retrospettiva sul cinema espressionista tedesco, riuscitissima per l’accoglienza dimostrata dal pubblico molto eterogeneo, soprattutto di giovani. Per l’occasione si approntò pure un libretto ben fatto che andò a ruba.
Da quel catalogo fummo esclusi il professore Conti ed io, ritenuto uno stakanovista delle attività cinematografiche. Ebbi pure l’onore di una lettera di dimissioni di cui ancora, rileggendola, non capisco il senso, tortuosa per come è scritta. Forse il mio difetto, il mio stakanovismo, era lo stare sempre alzato dalla sedia, mentre il dimissionario riteneva opportuno stare sempre seduto.
A lui dopo tanti anni ed immutata amicizia dedico questa bella frase del buono al brutto: “vedi amico,la vita si divide in due, chi ha la pistola carica e chi scava, tu scavi!”, io scavavo.
A seguito di questa retrospettiva, defiance e lotte intestine decapitarono il “Barbaro”, ma io ero già un lavoratore dell’E.




giovedì 19 gennaio 2012

Antoine e Colette

In questo secondo breve episodio Antoine è come sono stato io spesso e molte volte: attirato da  una per niente interessata a me, se son a confessarsi e sparire, e qualche, fugace, ritorno, e inviti da parte dei genitori a pranzo o a cena.
Sembrano passati mille anni da quando Truffaut ha girato questo episodio, lo stesso vale per i giradischi ed il vinile.