Vittorio Gassman e Mariangela Mela to a Taormina (foto Mittiga)
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
mercoledì 18 gennaio 2012
lunedì 16 gennaio 2012
John Ford speaks
E' vero che ho utilizzato duke Wayne e Ward Bond, pace all'anima sua, e altri, in molti film, ma non li considero la mia troupe fissa.
Ce l'ho, una troupe fissa, ma sono nel mucchio di comparse e di piccoli attori che lavorano con me da anni e anni. Passo molto tempo con loro, più che con gli altri attori principali.
Ce l'ho, una troupe fissa, ma sono nel mucchio di comparse e di piccoli attori che lavorano con me da anni e anni. Passo molto tempo con loro, più che con gli altri attori principali.
I muscoli di Ercole
OGGI
Con un abile regia, Vittorio Cottafavi confeziona un film grande, tra il mitologico ed il fantastico, che dentro il cinema Loreto di Platì faceva emozionare bambini e ragazzi fino alla parossistica imitazione del tutto muscoli Reg Park. E' anche un film di grandi attori: Ettore Manni, il mito Mimmo Palmara, la successiva signora Morandi, qui chiamata Altan, il basso, nel canto, Mario Petri, - e dopo pirata nero contro Totò - Ivo Garrani, anche nelle vesti di doppiatore del muscoloso, Enrico Maria Salerno e Gianmaria Volonté nelle parti di re greci,ed in fine la bella di Phenix, Fay Spain.
Reg Park nelle mani di Cottafavi sembra un pupazzetto, annoiato e scasafatiche, di gomma, manovrato a distanza o con i fili come un pupo palermitano.
Voglio citare ancora Sandro Continenza e Duccio Tessari come sceneggiatori, Carlo Carlini fotografo, Maurizio Lucidi montatore, Gino Marinuzzi jr e Armando Trovajoli musici, era con questi gentiluomini ed altri che il cinema italico poteva competere con quello di marca USA e getta.
Reg Park nelle mani di Cottafavi sembra un pupazzetto, annoiato e scasafatiche, di gomma, manovrato a distanza o con i fili come un pupo palermitano.
Voglio citare ancora Sandro Continenza e Duccio Tessari come sceneggiatori, Carlo Carlini fotografo, Maurizio Lucidi montatore, Gino Marinuzzi jr e Armando Trovajoli musici, era con questi gentiluomini ed altri che il cinema italico poteva competere con quello di marca USA e getta.
giovedì 12 gennaio 2012
mercoledì 11 gennaio 2012
west coast
OGGI
AL CINEFORUM PEPPUCCIO TORNATORE
AL CINEFORUM PEPPUCCIO TORNATORE
Questo film proiettato al cinema Orientale di Camaro per me ha importanza per la sua colonna sonora che sfrutta brani, della west coast. Stuart Hagmann in anticipo sui tempi confeziona un videoclip con un finale alla Sam Peckimpah commentato da Give Peace a Chance, uno degli inni del movimento pacifista scritta da John Lennon.
tra le altre c'era questa canzone dei Thunderclap Newman Something In The Air che ancora rimane una delle mie preferite
e The Loner di mastro Neil
tutta, la trovate qui http://rapidshare.com/files/421271659/The_Strawberry_Statement_-_Soundtrack-.zip
martedì 10 gennaio 2012
Harvest
Bozzetto di Enzo Donato detto "Provolino" per l' U. Barbaro
Come Neil Young che pronto per una carriera da solista lascia i Buffalo Springfield e crea un nuovo gruppo che lo accompagnerà fino e dopo la maturità, i Crazy Horse, con capolavori come Zuma o Rust Never Sleep o quel sodalizio con il supergruppo dei supergruppi che pubblicheranno da subito il disco più bello degli anni settanta, Deja vù, chi ha dimenticato quella foto sulla busta dell’lp? O l’attacco di Carry On? Sentendomi represso e voglioso di fare cose diverse lasciai il cineforum e Ubaldo e me ne andai con suo cognato Totò Caratozzolo per riprendere il Circolo di Cultura Cinematografica “U. Barbaro”. Nel mio entusiasmo di allora non mi accorgevo che stavo cambiando un oratorio con una sede di partito. Ma non per questo ho sentito, mai, venir meno l’affetto per Ubaldo che a tutt’oggi considero il mio vero maesto. E’ che lui sbandava sempre più verso la parrocchia e i gesuiti, mentre io sbandavo sempre di più per il cinema e le novità.
Per due anni la sede delle proiezioni del “Barbaro” divenne il cinema Orientale di Parlagreco a Camaro, e fu un’impresa portare gli associati in un quartiere ritenuto, oltre che fuori mano, poco sicuro. Il terzo ed ultimo anno fu al cinema Royal ex Garibaldi in via Palermo del signor Gianni Previti che già conoscevo per essere stato datore di lavoro di papà nei primi anni settanta.
Durante questo periodo, essendo il “Barbaro” aderente all’Unione Circoli Cinematografici dell’ARCI, con Totò fummo designati a partecipare al congresso che si teneva a Mantova. Alla stazione di Messina salendo sul treno, in manovra per traghettare, Totò avvicina una persona, in viaggio verso Mantova anch’egli, della stessa mia età, che conosceva per averla frequentata all’ARCI regionale di Palermo: “piacere Peppuccio Tornatore” ed io “piacere Mittiga”. L’unico argomento per l’intera notte fu C’era una volta il West e Sergio Leone con meraviglia e incredulità di Totò che si rivoltava in cuccetta. Mi parlò pure delle sue attività a Bagheria dove gestiva un cinema e dei suoi primi tentativi in super 8. A Mantova insieme avvicinammo Bruno Ventavoli che allora era uno che contava nell’Agis, invitato in quel congresso. Raccontammo del malcostume dei presidenti Agis isolani e di quel loro gestire da padroni con chi intendesse intraprendere un’attività col cinema. Qualche tempo dopo seppi che il buddace presidente di quella nobile congrega mi andava cercando con l’intenzione di tirarmi le orecchie, dopo che le avevano tirate a lui.
lunedì 9 gennaio 2012
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