mercoledì 14 dicembre 2011

J & S


Sergio Corbucci soddisfatto da Tomas Milian per Companeros, lo richiamò per questo film che a prima vista, al Garden di via  Antonio Martino, non mi piacque molto,  lo rivalutai in seguito. Gli affiancò Susan, Cane di paglia, George e, al posto di Jack Palance, Telly Savalas, per quella che poteva essere una rivisitazione di Gangster Story in una ambientazione come Il Grande Silenzio ed una colonna di maestro Morricone molto poco western. Mi sorge il sospetto che Sergio Corbucci avesse qualche predilezione per le casse da morto, visto che compaiono spesso nei suoi lavori. Alla fine si può dire che questo è un western molto casareccio, dove prendono parte anche animali da cortile, maiali, pecore e mucche: Milian che si beve il latte direttamente dalle mammelle di una grossa mucca è uno spettacolo inedito.

martedì 13 dicembre 2011

Harvest



Terminato alla meno peggio il liceo, dove agli esami di maturità, per darmi il trentasei i professori, magnanimi, mi chiesero un argomento a piacere, io per spararmela tutta dibattei con quello di lettere su letteratura e cinema: non avevo mai aperto la bocca per cinque anni se non per chiedere di andare in bagno. Soltanto quell’ultimo giorno mi si sciolse la lingua con somma meraviglia mia e del professore. Mi sembra ieri, dissi, tra l’altro, di Sciascia e dell’impossibilità e mancanza di volontà di cambiare la realtà del sud, che ne usciva dal Giorno della civetta, romanzo e film.
Soltanto trent’anni dopo avrei avuto l’occasione di ripetermi dando lezione di cinema ad una critica d’arte che ne aveva bisogno per il suo lavoro.
Non avendo voglia di studiare ma di lavorare, dopo due anni persi alla facoltà di Medicina e passando attraverso lotte drammatiche con papà che mi voleva laureato e professionista, cominciai il mio apprendistato al Cineforum Don Orione dove per merito di Ubaldo Vinci imparai tutto sulla conduzione di un cineforum e di un cinema ma soprattutto imparai la tecnica del protezionista perché, io, solo quello volevo fare. A me il cinema interessava da li dentro, luogo dove le immagini uscivano e sparate sullo schermo si materializzavano in una trama. Tutto questo lo perfezionai anche con la frequentazione di Gianni Parlagreco, forse la sola persona che più di tutte ha rischiato di tasca sua nella gestione delle sale cinematografiche a Messina. Allora gestiva soltanto l’Orientale a Camaro, l’Iris a Ganzirri e il Cariddi a Torre Faro.
Al Don Orione conobbi tutti gli amici dell’epoca a cominciare da Ciccio Pino e Orazio Nastasi, e li e nella mia vita entrarono Salvatore,Dino e Corrada. Alcuni, come Ciccio Pino non ci sono più: Catalfamo, Fabris, Valentini con i quali lavorai, per volontà di Ubaldo, al cinema Don Orione, come maschera.


lunedì 12 dicembre 2011

Pubblicità



All'epoca di questo spot fatto per Carosello i registi non venivano affatto citati, oggi  l'autore viene strombazzato più del lavoro. Ci vollero anni per scoprire che alle spalle della Renault c'era Sergio Leone Tolstoi eppure il segnale musicale, a me noto, di maestro Morricone, era chiaro.

domenica 11 dicembre 2011

John Ford speaks


Adoro fare film, ma non mi va di parlarne. Voglio dire, è tutta la mia vita. Ma mi chiedono, sempe quale è il mio film preferito. Io rispondo sempre: il prossimo. Vedete, faccio un film e passo al successivo.

giovedì 8 dicembre 2011

Paesaggi naturali ed interiori

OGGI AL CINEFORUM

Questo di Antonioni del 1957 è un classico road movie girato nel ferrarese con le grige luci di Govanni Di Venanzo. Io lo ricollego ad un altro classico girato negli stessi luoghi un decennio prima da Visconti, Ossessione. L'opera segna un punto di partenza per quella che sarà la carriera successiva di Antonioni ed anticipa tutte le tematiche sviluppate successivamente, influenzando anche alcuni autori allora alle prime prove da Resnais a Tarkovskij

guardate qui sotto che accurata presentazione, molto nostalgica per me 


martedì 6 dicembre 2011

Drakut

OGGI


Questo film, visto dentro il cinema Loreto a Platì, lo segnalo per la presenza di Franco Fantasia, al centro nella foto, che ha interpretato oltre 130 film di tutti i generi dal 1951 al 2000 il più delle volte diretto da validi registi.

lunedì 5 dicembre 2011

Harvest

3
Lasciando Platì, ed entrando nell’adolescenza, a Messina l’amore per il cinema si accrebbe. Ho frequentato tutti i cinema della città, che poi via via avrebbero chiuso i battenti per riaprirli come garage o supermercato. Dapprima con lo zio Peppino, non essendo in grado di andarvi da solo, ma avviandomi nella giovinezza cominciai ad andare con Gianni e dopo da solo.
In occasione di una gita scolastica, chiesi a papà il permesso ed i soldi per parteciparvi. Invece vidi in una sola giornata sei film, record mai superato neanche in tempi di Rassegna  Messina/Taormina. Due all’Orfeo dove c’era il doppio programma, uno al Garden, uno all’Aurora, uno al Lux ed uno al Trinacria, dalle dieci e trenta del mattino alle dieci e trenta della sera.
Dentro il cinema Loreto di Platì non riuscii mai a vedere un western all’italiana, questi cominciarono ad essere sgonfiati in sedici quando avevo già lasciato il paese. Mi appassionai come in un gioco,e ne ho visto di tutti i tipi senza far distinzione tra belli e brutti, anzi devo dire che quando cominciai a fare una selezione, salvavo solo quelli dei tre Sergio – cinque erano prodotti dalla PEA di Alberto Grimaldi - quelli di Giulio Petroni, di Alberto De Martino e Tonino Valerii. Ora rivedendone qualcuno, per nostalgia, sul Vostro Tubo li ho quasi rivalutati tutti. Erano film girati da registi con un grande apprendistato appresso a registi di calibro aiutandoli dapprima nella serie Maciste/Ercole e dopo nei primi western: i lavori di Gianfranco Parolini , quando si firmava Frank Kramer o di Giuliano Carmineo, quando si firmava Anthony Scott sono girati con gli occhi ai loro maestri. La maggior parte li vidi all’Orfeo, all’Excelsior o al Garibaldi, i due cinema di via Palermo. Molti di questi avevano il commento musicale di Bruno Nicolai per renderli più appetibili.