Tratto da un libro di Larry McMurtry un autore molto spesso riadattato sul grande schermo, e rivisto al cinema Calabrò, vinse tre Oscar tra cui quello per le luci in Panavision a James Wong Howe. La storia è quella dello scontro tra padri e figli e tra generazioni, una situazione edipica morta sul nascere - la madre muore prematuamente e il padre di conseguenza scampa all'uccisione -, Hud passa sopra tutti e tutto come fosse alla guida della sua Cadillac. Inutile dirvi che il film è Paul Newman tenuto a bada da Martin Ritt. Il suo aspetto, cadillac, cappello da cow boy, jeans e stivali ricorrerà successivamente nel Boss. Fuori dai canoni personali il commento musicale alle immagini di Elmer Bernstein.
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
domenica 27 novembre 2011
mercoledì 23 novembre 2011
martedì 22 novembre 2011
Ursus
OGGI
Una storia imbastita da Domenico Paolella ed il terzo Sergio, mezza vera e mezza di fantasia, con Dan Vadis in mini gonna che lotta con un altro in mini gonna, Alan Steel alias Sergio Ciani, ancora un Sergio.
Dan Vadis a soli 49 anni lasciò la vita, dopo qualche partecipazione nei spaghetti western
lunedì 21 novembre 2011
Autografo
me and maestro Morricone (foto Valerio Vella)
Luigino, sei un grande. Il Cineforum Peppuccio Tornatore é un piccolocapolavoro di fantasia e di nostalgia (Umberto Barbaro e
Trupianois!!).
L'infanzia di Ivan é forse il film che più mi ha sconcertato da
ragazzino (Ubaldo l'ha programmato a metà degli anni sessanta, più o
meno e c'é stato un grande dibattito, guidato da Fofò Moscato) e spero
di rivederlo un giorno o l'altro.
Non parliamo poi di Z, parametro di tutti i complotti politici
immaginati e soprattutto realizzati. Insomma, i miei, pochi, ricordi
coincidono.
Mi chiedo: ma chi é Addabbo - Lolli? e Crimi e Fano ? Non conosco.
Gli altri sì ma Fabris si scrive con una b.
Abbracci
domenica 20 novembre 2011
Harvest
1
Per molto tempo il cinema è stato la mia vita, e la vita era il tempo dell’attesa della domenica per andare al cinema Loreto, lo spettacolo destinato ai ragazzi aveva inizio alle quattordici, ed il lunedì sera, quando l’unico canale televisivo di quei tempi trasmetteva il film; in quella sera, era l’autorità di papà che ci permetteva la visione, solo se lui riteneva che era un film adatto alla nostra età o se era, per dirla con lui, un film storico.
Erano gli anni in cui per contratto con l’ANICA, la RAI poteva acquistare e trasmettere film vecchi di dieci anni: il motivo era l’enorme quantità di sale sparse lungo la penisola e le isole, non solo di prima visione. I film rimanevano nei listini delle case distributrici per cinque anni prima di essere “sgonfiati”per il 16mm adatto per le programmazioni delle sale parrocchiali e quindi dei cineforum, cineclub.
Capitava che un film di un certo successo ritornasse nelle prime visioni dopo i dieci anni o più a causa della notorietà del film stesso, o di quella, subentrata, di un regista, o di un attore. Ne cito solo tre: La finestra sul cortile di Hitchcock, 2001 di Kubrick, Per un pugno di dollari di Leone, e non erano i soli.
Così per merito di quei lunedì televisivi ho potuto vedere molti film che altrimenti sarebbero stati solo titoli della storia del cinema sadouliana. Quello che ricordo con maggior gradimento è uno di Alessandro Blasetti con Massimo Girotti e Gino Cervi, La corona di ferro. Film di epoca fascista, però in quei tempi Blasetti andava per la maggiore e l’opera era girata e interpretata con maestria, la scena della pioggia di spade che scopre la corona mi è rimasta impressa come Massimo Girotti che rimarrà uno dei più bravi attori italiani.
giovedì 17 novembre 2011
Civiltà contadina
OGGI AL CINEFORUM "PEPPUCCIO TORNATORE"
Questo è il capolavoro di una breve stagione cinematografica che coincise con l'assassinio di Salvador Allende ordinato a Pinochet da parte delle multinazionali americane. I film di Littin girarono da noi abbastanza bene, tant'è che nel 1975 Gian Maria Volonté volò a Cuba per girare un film con lui. A me sembra che questo film debba qualcosa a Queimada di Gillo Pontecorvo e al cinema sovietico. Nei suoi movimenti di macchina mi ricorda La Recita di Teo Anghelopulos.
mercoledì 16 novembre 2011
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