“VOLARE NECESSE EST - VIVERE NON EST
NECESSE”
Così cantò il poeta che vide il nuovo
destino dell’uomo librato sull’ala del suo coraggio.
E così diranno tutti coloro che avranno
visto al CINEMA ….
LA VIA
DELLE STELLE
DIRETTO DA
HOWARD HAWKS
con SUE CAROL, ARTHUR LAKE, DAVID ROLLINS
“Vivere non est necesse, volare necesse est”, ha scritto un grande
poeta e infatti questo è il nuovo verbo della gioventù di tutto il mondo, da
ogni terra, da ogni più remota contrada, i figli dell’uomo balzano verso il
sole sulle ali che l’uomo ha creato per la sua gloria.
E così Buddy Drake e Billy Chandler decidono anche loro di diventare
emuli di Linbergh e si recano a una scuola di aviazione per iniziare la loro
nuova vita.
Buddy prima di ottenere il consenso materno aveva dovuto faticare non
poco perché la madre prima di dargli il permesso gli aveva voluto ricordare la
perdita del fratello maggiore avvenuta durante uno dei suoi più arditi voli.
Ciò nonostante Buddy è rimasto fermo nel suo proposito e infatti alla Scuola di
Aviazione egli si fa presto notare per il suo ardimento.
Ben presto gli aquilotti cominciano a sperimentare le loro ali
nell’azzurro dei cieli ed ecco che un’impensata e irragionevole paura comincia
a infiltrarsi nel cuore di Buddy. Per un momento di esitazione egli provoca la
caduta dell’apparecchio sul quale si trova in un volo di esperimento e
miracolosamente si salva la vita, però l’impressione ricevuta gli ha scosso i
nervi in tal modo che egli non riesce a poter nemmeno immaginare di ritentare
la prova.
E infatti anche una seconda volta ricade ancora cavandosela per puro
miracolo. E allora la vergogna e il timore lo attanagliano e pensa che il suo
bel sogno audace sia destinato a restare tale.
Billy invece ha fatto degli splendidi progressi e la fortuna gli è
amica tanto da fargli conquistare il cuore della sorella del comandante la
scuola di aviazione. Ed è con essa infatti che Billy fa le più allegre
birichinate.
La sua gioia però è amareggiata nel vedere che Buddy non lo segue nei
suoi progressi ed è infinitamente addolorato quando viene a conoscenza dei suoi
progetti di abbandono della Scuola. Lontano, nella casa del giovine pilota
sfortunato, la madre ha un triste presentimento, come un oscuro istinto di
pericolo, ed essa col cuore in tumulto si reca a trovare il figlio adorato. Lo
coglie infatti in un momento di disperazione e lo induce a ritornare fra le
tranquille pareti domestiche dove la pace e l’affetto dai quali si era
allontanato per un miraggio di gloria.
Buddy acconsente e le promette di seguirla non appena il corso si fosse
chiuso cioè di lì a pochi giorni. Ma il destino ha disposto diversamente. E il
giorno del brevetto mentre Billy si lancia nell’azzurra via delle stelle, Buddy
si accorge che nella partenza l’apparecchio dell’amico ha perduto il carrello e
non potrà atterrare quindi senza un sicuro pericolo di morte. Allora il
desiderio di salvare il compagno vince la paura del pericolo e montando
anch’egli su un apparecchio si innalza nel cielo e riesce infatti a prevenire
l’incidente. Billy si lancia nel vuoto col paracadute e riesce a salvarsi
mentre Billy si accorge che l’irragionevole paura che gli aveva attanagliato il
cuore e i nervi nei giorni passati è scomparsa per sempre in un folle impeto di
gioia volteggia nel cielo come un’aquila impavida e sicura, mentre la madre che
lo segue con gli occhi e con il cuore dalla terra innalza al Cielo una
preghiera di ringraziamento per la gloria di suo figlio.
BOLLETTINO
DELLA FOXFILM CORP. 1 GENNAIO 1929
(VII)