mercoledì 10 ottobre 2018

Natalia e l'antimiracolo della censura



Roma, 9 settembre 1965
Uff. Produz.  ac/3259
VIDES Cinematografica

On.le
MINISTERO DEL TURISMO E DELLO SPETTACOLO
Direzione Generale dello Spettacolo
Via della Ferratella, 51
R O M A
FILM " L' ANTIMIRACOLO "
Con la presente si dichiara che alla presentazione del film in oggetto sono stati apportati i seguenti tagli richiesti dalla Commissione di Revisione:
scena 1 - NATALIA SHAMPOOING - tolta l'inquadratura Natalia con gambe divaricate e sostituita con primo piano Natalia che cammina;
scene 9 - ELEZIONE MISTER - tolta l'inquadratura dell'invertito che compie gesto osceno e sostituita con altra inquadratura di un concorrente in mezzo primo piano;
scena 20- NATALIA SPIAGGIA - tolta l'inquadratura Natalia che si toglie il bustino e sostituita con due primi piani: una di Natalia e uno del pescatore;
scena 21- PESCATORI PALUDE - tolta l'inquadratura del pescatore nudo di spalle e sostituita con inquadratura di altro pescatore intento al lavoro.
Si allegano i tagli suddetti e la nuova presentazione nella quale sono state inserite le nuove inquadrature.
Le scrivente si impegna sotto la propria responsabilità a che tutte le copie positive saranno conformi a quella approvata dalla Commissione di Revisione.
Con osservanza

L'ANIMIRACOLO di Elio Piccon, Carlo Rustichelli, Franco Cristaldi


lunedì 8 ottobre 2018

Limelight


"Life is a tragedy when seen in close-up, but a comedy in long-shot."  Charlie Chaplin

domenica 7 ottobre 2018

0.5ミリ



When man is pushed to extremes his spirit shines and overcomes the extremity.
And he will awaken as an individual.
And he will move a mighty mountain.
The mountain is our collective spirit.
One spirit can move it up to 0.5 millimeters.
But if everyone pushed 0.5 mm together even a mountain could be moved marking the start of a revolution

Quando un uomo viene spinto agli estremi il suo spirito s’illumina e supera i momenti più difficili.
E si desta come un individuo.
E smuoverà una possente montagna.
La montagna è il nostro spirito collettivo.
Uno spirito può smuoverla di 0.5 millimetri. Ma se tutti spingono per 0.5 millimetri anche una montagna
può essere spostata indicando l'inizio di una rivoluzione.

Momoko Andō0.5 mm (0.5ミリ2014 

giovedì 4 ottobre 2018

Film di Gangster - Rise & Fall

Oltre a prestarsi al trapianto di ogni genere di misfatto il mondo cattolico dei «gangsters », secondo l`ottica sessuofoba del calvinismo puritano, si pone come luogo di insediamento delle più torbide relazioni sessuali: Rico Bandello in Little Caesar schiva le donne e il film abbonda di cospicui suggerimenti di un rapporto omosessuale con il suo amico ballerino; in Scarface Tony Camonte ha chiaramente una relazione incestuosa con la sorella Cesca; in Public Enemy l'irlandese Tom Powers (James Cagney) ha un'attrazione così irresistibile verso le donne da evocare una compulsione di tipo aberrante; in Christmas Holiday (1944) di Robert Siodmak (che però più di un film di « gangsters ›› è un in gangster drama ) la relazione tra Gene Kelly e la madre è di tipo incestuoso e il suo comportamento tradisce tendenze omosessuali; in White Heat (1950, La furia umana) di Raoul Walsh, il dinamismo epilettico di James Cagney raggiunge il suo acme nel grande refettorio del carcere, alla notizia, passatagli di recluso in recluso, della morte della madre; in The Big Heat [1953, Il grande caldo) di Fritz Lang, alle spalle del « gangster ›› Lagana (Alexander Scourby), sul caminetto del suo studio, ricavato nel retro del locale notturno che gli fa da copertura, troneggia un grande ritratto della madre; ecc.
E ogni film non è che il precipitato di un’ascesa e di una caduta, il cui meccanismo iterativo viene illustrato dalla logica completamente simbolica ed astratta che domina [sin dallo stesso titolo] The Rise and Fall of Jack Diamond [Jack Diamond gangster) di Budd Boetticher. Di fatto ogni film di «gangster ›› non fa che celebrare una sanguinosa scalata al successo e al potere, connotando sinistramente l'individualismo che sorregge la società americana, durante la quale i vari «mobstens›› che si succedono sullo schermo sgranano il rosario delle loro vittime, rivali, pericoli ed ostacoli frapposti al loro « self-fulfilment ››; in un secondo momento, immancabilmente, si assiste al loro fragoroso tonfo finale. Così li vediamo morire di morte violenta per le strade, senza risparmi di tratti spesso beffardi e canzonatori: in Little Caesar Rico Bandello muore crivellato di colpi sotto il gigantesco cartellone pubblicitario che annuncia la conquista del successo nel non meno elettrizzante mondo del varietà da parte dell'amico ballerino; in Scarface Gaffney (Boris Karloff) viene colto nel gesto di lanciare una biglia verso i birilli in un « bowling »; mentre la macchina da presa segue il percorso di essa si sentono alcune esplosioni che ci avvertono che è stato ucciso, poi vediamo la biglia abbattere i birilli uno dietro l'altro, anche se Galfney non potrà mai sapere che il suo era un tiro fortunato; ecc. Ma, a parte questi tratti ironici, la figura del « gangster ›› rimane quella di un eroe tragico (come suona ll titolo del già citato studio di Robert Warshow] e la parabola della sua ascesa e della sua caduta quella di una « morarlity play ›› secolarizzata, in cui alla tradizionale maschera di « Everyman ›› succedono i connotati del più complesso plebeo in rivolta. Secolarizzazione che avviene anche nei confronti della tradizione del romanzo gotico (le cui affinità con il genere in questione sono state illustrate): così come nel film di « gangsters ›› l’orrore è l'orrore sociale, nell'immagine finale di Public Enemy la figura della Mummia, propria di quella tradizione, viene sostituita dal cadavere di Tom Powers, interamente ricoperto di bende e sorretto in posizione verticale dalla porta di casa sua, contro la quale lo hanno appoggiato i suoi anonimi carnefici. Altro caso di secolarizzazione della « ghost-story » in nome di un « noir ›› tutto da cogliere sul versante del sociale è quello di Point Blank (1967, Senza un attimo di tregua] di John Boorman, in cui si assiste alla resurrezione e alla spietata persecuzione di tutti coloro che l'avevano tradito del lupo solitario Walker (Lee Marvin), che, come dice il nome non è che il rimpolpamento di ogni « Ombra che Cammina ›› [in inglese « to walk ›› = camminare; senza dimenticare che Walker è lo pseudonimo dell'Uomo Mascherato, che in America non si chiama così ma Phantom, e cioè fantasma).
Franco Ferrini, I GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾ 


mercoledì 3 ottobre 2018

BALLATA DELLE FIGURINE DEL TEMPO CHE FU


Per un`antica depravata disposizione ad amare i destini più spenti, o forse perché nel baratto di una diva
o divo contro quattro comparse mi sentivo di far mercato, non collezionai Greta, Marlene, Ramon Novarro, ma Una Merkel, Eric Blore, Elsa Lancaster. Ancora oggi, se mi piace immalinconirmi, non mi chiedo dov’è sepolta la «famiglia reale» di Broadway, dove sono Gloria, Norma, Pola, né dov'è Flora la bella Romana, Archipiade, Taide; ma penso all’erba che copre l’amabile naso di Jimmy Durante, alla cassa di quercia dove s’allunga in divisa di gala Aubrey Smith; immagino Donald Meek che offre whisky, timidamente, sopra un traghetto del Lete; Misha Auer che urla in russoski d'avere freddo, di non capire come d'un tratto tanta terra gli sia entrata negli occhi. Talvolta, d'estate, li rivedo in tv. Già dai titoli di testa mi salutano fiocamente: il postiglione Andy Devine, il gangster Lloyd Nolan, il maggiordomo Edward Everett Horton, il poliziotto Nat Pendleton. E ancora gli svaniti, le svanite, quel bambolotto di ciccia che invita sempre a ballare la Hepburn... Tutti con modi e facce di totale innocenza, benché, quando cominciano a muovere le labbra, sia subito chiaro che sanno d'esser morti, e non una, ma due volte. Sanno di vivere ormai solo la vita fuggiasca della mia mente, e che quanto prima usciranno di scena una terza volta, e per sempre.
Gesualdo Bufalino, Museo d’ombre, Sellerio editore, Palermo 1982


lunedì 1 ottobre 2018

Kirin-san


"She practices small movements again and again so she can play someone who’s lived in the same place for tens of years.” Hirokazu Kore-eda

"Actresses these days, have stopped revealing themselves; revealing what’s inside them.  They tend to hide what possibly may be ugly about them.  And because of that, naturally, a lot of roles end up coming towards my way". Kirin-san


Kirin Kiki (樹木 希林 Kiki Kirin?)
1943 - 2018

Hand Printing Ceremony


Pusan, also Busan, South Korea
 12th International Film Festival 

Oct 4 (Thu) 2007 - 22:30 - Ennio MORRICONE Hand Print.