mercoledì 21 settembre 2011

La solitudine dell'operaio

OGGI AL CINEFORUM


Ancora free cinema, ancora Alan Sillitoe, ancora un magnifico attore, Albert Finney ed un'esorio alla regia di Karel Reisz, abilissimo, ed il grande Freddie Francis, quello di Elephant Man, a dare le luci.



martedì 20 settembre 2011

Mistero e fascinazione

Rivisto Fallen Angel. Mistero e fascinazione di questo cinema americano. Come posso odiare McNamara e amare Sergent la terreur, odiare John Wayne che appoggia Goldwater e amarlo teneramente quando solleva brutalmente con le braccia Natalie Wood nell'ultima bobina di Sentieri selvaggi.
Jean-Luc Godard

lunedì 19 settembre 2011

Il mio Zorro

OGGI


Zorro ne ha avute di facce, a me rimarrà sempre impressa quella di Giorgio Ardisson, che deve la sua carriera cinematografica alle raccomandazioni della curia, aveva il volto ed il fisico giusti per interpretare il cavaliere mascherato. La pellicola, così così, vista con gli occhi dell'infante era gradevolissimo, e dentro il cinema di Platì saltavamo di gioia, correndo fuori a prenderci per le orecchie per chi doveva fare Zorro nei giochi.
Oltre Michele Lupo c'era Livio Lorenzon nella parte del capitano Morales

lunedì 12 settembre 2011

Quei due

Il cinema nostrale abbonda di attori comici, il più grande è stato Totò (lo riconosco pure io),ma soltanto Franco Franchi e Ciccio Ingrassia hanno pensato ai bambini. Quando al cinema Don Orione ,la domenica, si proiettava un loro lavoro, erano pellicole consumate per i centomila passaggi dentro i proiettori di Calabria e Sicilia, i piccoli facevano ressa e Fabris e Catalfamo impazzivano a tenerli a bada e a staccare biglietti ridotti.Per me il massimo era, invece, quando all'Orfeo, dove c'era Lolli al proiettore, ad un western spaghetti era abbinato un loro film - magari Ciccio perdona io no. Avevano tanto lavoro che  contemporaneamente erano impegnati in tre set,ad un carosello o a Canzonissima.

giovedì 8 settembre 2011

The king of American b movies


Roger Corman a Taormina ( foto Mittiiga)

mercoledì 7 settembre 2011


La foto è di Corradina

Lo Specchio

In un andirivieni temporale che anticipa di quasi dieci anni quello leoniano, Tarkovskij  costruisce una biografia personale che parte dal'infanzia ed arriva alla crisi coniugale del protagonista e dalla Russia negli anni della seconda guerra mondiale si porta al nostro tempo. Per quel che rimane per me il suo miglior film
anche questa volta si avvale della musica di Artemiev, Bach ed altri ma su tutti quella bellissina frase Quando corpus morietur tratta dallo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi.