E ogni film non è che il precipitato di un’ascesa e di
una caduta, il cui meccanismo iterativo viene illustrato dalla logica
completamente simbolica ed astratta che domina [sin dallo stesso titolo] The Rise and Fall of Jack Diamond [Jack Diamond gangster) di Budd
Boetticher. Di fatto ogni film di «gangster ›› non fa che celebrare una
sanguinosa scalata al successo e al potere, connotando sinistramente l'individualismo
che sorregge la società americana, durante la quale i vari «mobstens›› che si
succedono sullo schermo sgranano il rosario delle loro vittime, rivali,
pericoli ed ostacoli frapposti al loro « self-fulfilment ››; in un secondo momento,
immancabilmente, si assiste al loro fragoroso tonfo finale. Così li vediamo morire
di morte violenta per le strade, senza risparmi di tratti spesso beffardi e
canzonatori: in Little Caesar Rico
Bandello muore crivellato di colpi sotto il gigantesco cartellone pubblicitario
che annuncia la conquista del successo nel non meno elettrizzante mondo del
varietà da parte dell'amico ballerino; in Scarface
Gaffney (Boris Karloff) viene colto nel gesto di lanciare una biglia verso i
birilli in un « bowling »; mentre la macchina da presa segue il percorso di essa
si sentono alcune esplosioni che ci avvertono che è stato ucciso, poi vediamo
la biglia abbattere i birilli uno dietro l'altro, anche se Galfney non potrà mai sapere che il suo era un tiro fortunato;
ecc. Ma, a parte questi tratti ironici, la figura del « gangster ›› rimane
quella di un eroe tragico (come suona ll titolo del già citato studio di Robert
Warshow] e la parabola della sua ascesa e della sua caduta quella di una «
morarlity play ›› secolarizzata, in cui alla tradizionale maschera di «
Everyman ›› succedono i connotati del più complesso plebeo in rivolta.
Secolarizzazione che avviene anche nei confronti della tradizione del romanzo
gotico (le cui affinità con il genere in questione sono state illustrate): così
come nel film di « gangsters ›› l’orrore è l'orrore sociale,
nell'immagine finale di Public Enemy
la figura della Mummia, propria di quella tradizione, viene sostituita dal
cadavere di Tom Powers, interamente ricoperto di bende e sorretto in posizione
verticale dalla porta di casa sua, contro la quale lo hanno appoggiato i suoi
anonimi carnefici. Altro caso di secolarizzazione della « ghost-story » in
nome di un « noir ›› tutto da cogliere sul versante del sociale è quello di Point Blank (1967, Senza un attimo di tregua] di John Boorman, in cui si assiste alla
resurrezione e alla spietata persecuzione di tutti coloro che l'avevano tradito
del lupo solitario Walker (Lee Marvin), che, come dice il nome non è che il
rimpolpamento di ogni « Ombra che Cammina ›› [in inglese « to walk ›› =
camminare; senza dimenticare che Walker è lo pseudonimo dell'Uomo
Mascherato, che in America non si chiama così ma Phantom, e cioè fantasma).
Franco Ferrini, I
GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾