mercoledì 16 settembre 2015

Kinuyo vs Hideko


Tell me, what is the modern thing? You are modern? You do not believe that you are obsolete? I ask it you to you.
 It pleases you to visit temples and gardens, for example. That is obsolete? Perhaps it is ill?
I believe that "to be new" Is "not to age".
The things that are really new, never age. You understand?
What signifies "new" for you? The short skirts? The nails painted of the color fashionable?
Pleases you today because is "new", but tomorrow will be "old".

Dimmi, che cos’è moderno? Tu sei moderna?  Tu non credi che sei antiquata?  Lo chiedo a te.
Ti piace visitare templi e giardini, per esempio.  E' una cosa fuori moda? E' sbagliata?
Credo che "essere nuovo"  è " non invecchiare".
Le cose che sono veramente  nuove, non hanno  età.  Hai capito?
Cosa significa "nuovo" per te?  Le gonne corte?  Le unghie dipinte del colore alla moda?
Ti piace oggi, perché è "nuovo", ma domani sarà "vecchio".
                                                                                                                                             

Yasujiro Ozu, Le sorelle Munekata (THE MUNEKATA SISTERS) , 1950

lunedì 14 settembre 2015

Compromessi in cinema e musica




Raccontai al regista  ( Brian De Palma ) la mia idea per musicare questa sequenza. Volevo mettere un suono di carillon, che esprimeva un motivo popolare, accompagnandolo con la musica molto dura, dissonante. Questa contrapposizione sembrò al regista un po` troppo grottesca. E lo era. lo dissi che in una scena di sette minuti, ripresa poi per altri tre minuti dopo gli spari, era necessario un po' di grottesco. De Palma non era d`accordo. Io registrai lo stesso e De Palma alla fine convenne che era giusto agire in questo modo. Quindi con il regista si può andare d`accordo, in generale; trovare dei punti in cui non si è in sintonia con lui: trovare dei compromessi o delle soluzioni dove uno subisce l`altro. compromessi non sempre sono dei pataracchi, come succede in politica; qualche volta, nella creazione artistica, quando la tecnica e la fantasia riescono a dare dei risultati, il compromesso produce dei risultati eccellenti, che prima non si sarebbero immaginati.

 Ennio Morricone, Il cinema è musica
Centro Studi Cinematografici Anno XX n. 1-2 gennaio/aprile 1990



domenica 13 settembre 2015

Дерсу Узала

OGGI


Di Dersu Uzala, il libro di Vladimir Arsenyev, si conosce meglio la trasposizione fatta nel 1975 da Akira Kurosawa che questa prima versione del 1961 diretta da Agasi Babayan. La differenza, rimarchevole, è in come i due registi affrontano il libro del viaggiatore e geografo russo. Per farla breve se il film di Kurosawa mette l’accento sul rapporto tra il capitano e la guida attraverso la taiga, Babayan si concentra sul legame tra il cacciatore indigeno e le distese dell’ Ussuri. Dersu sa che, di chiunque,  il passaggio sulla terra è breve per questo riconosce un’anima in quanto vive nella pianura e nella foresta siano essi neve, alberi o animali. Egli a differenza del Dersu del 1975 non andrà mai a vivere in città per poi fuggirne, rimarrà sino alla fine nell’ elemento che l’ha visto nascere. Questo scambio è servito bene dalla base documentaristica che è nel film: alla fine gli occhi di Vladimir Arsenyev non sono che i nostri.


giovedì 10 settembre 2015

Haiku


Moon behind the clouds,
The last autumn leaf will fall
where once were snowdrops.

(Kenji’s haiku for Setsuko)

Luna dietro le nuvole ,
L' ultima foglia d'autunno cadrà
dove un tempo v’erano bucaneve .

l’originale è qui

https://mubi.com/lists/how-hara-setsuko-stole-our-hearts/comments

mercoledì 9 settembre 2015

lunedì 22 giugno 2015

mercoledì 17 giugno 2015

Quello che è il cinema


Il cinema è quello che è. Qualche volta  - con il Clair di 14 Luglio, con il Chaplin di Luci della città,con l’Eisenstein di Alexander Nevskij, con il Rossellini di Paisà, per citare i primi nomi che ci vengono sotto la penna - può essere un'arte, con la purezza, il rigore sintattico, il disinteresse che sono caratteristici delle opere d’arte riuscite; ma più spesso esso non è che un informe prodotto sentimentale, un surrogato, vile e disgustoso, del romanzo d’appendice; qualche altra volta poi non è né romanzo d’appendice né opera d’arte, ma semplicemente un surrogato dei giornali illustrati.
                                                                                                                                                                                                    1951
Pietro Bianchi,Maestri del cinema