lunedì 22 settembre 2014

Il Cristo del Meridione*


Tra le opere filmiche del duo Felice D’Agostino/Arturo Lavorato la più riuscita mi pare Il Canto dei Nuovi Emigranti del 2005. Ricostruzione abbastanza originale della vita del poeta Franco Costabile (1924 – 1965).
 Cari registi non preoccupatevi, non sto qui a ricostruirla anch’io. Dirò solo che in Costabile, come in Pier Paolo Pasolini, la vita e l’opera poetica sono un tutt’uno. La fuga del padre, la fuga della moglie con le sue due bambine, il pensiero e la morte della madre, l’abbandono di Sambiase dapprima per Messina successivamente per Roma, la solitudine, sono causa di una lacerazione che sfocerà nel suicidio; tutto sarà riversato nella poesia che avrà come unico tema la Calabria, cantata come lotta per la vita che costringerà molti all’emigrazione.
La ricostruzione è condotta recuperando materiali d’archivio e interviste a quelli che più l’hanno frequentato o per meglio dire, ha frequentato Costabile. Sostanziosa è, infine, la parte originale che spetta ai registi con le immagini in DVCAM e, talvolta, recuperando la cinepresa e la pellicola Super 8 (senza dubbio superiore).  Così la Calabria è vista lungo la linea ferroviaria Reggio – Roma, attraverso il finestrino del treno in corsa, come per mezzo di landscapes, carpite durante la giornata, che fissano una terra mitica stravolta da ciò che chiamiamo progresso.
* tale lo definì il poeta Giorgio Caproni


Among the film works of the duo Felice D' Agostino / Arturo Lavorato the most successful I think The Song of the New Immigrants of 2005 Reconstruction enough of the original life of the poet Franco Costabile ( 1924-1965 ) .
 Dear filmmakers do not worry , I'm not here to rebuild it myself. I will only say that in Costabile , as in Pier Paolo Pasolini 's life and poetry are one. The father's escape , the escape of his wife and his two little girls , the thought and the death of his mother , the abandonment of Sambiase first to Messina later to Rome , loneliness, cause a tear leading up to the suicide ; everything will be poured into the poetry that will have the sole theme of Calabria , sung as the struggle for life that will force many to emigrate .
The reconstruction is performed by retrieving archival materials and interviews with those who have attended the most or rather , he attended Costabile . Hearty , finally, is the original part that belongs to the directors with the pictures in DVCAM , and sometimes recovering the camera and the film Super 8 (no doubt higher). So Calabria is seen along the railway line Reggio - Rome , through the window of the train, such as by means of landscapes , snatched during the day, securing a mythical land upset by what we call progress.


qui sotto potete vedere solo una parte

domenica 21 settembre 2014

Incomunicabili e critici



“Il nostro dramma è l’incomunicabilità che ci isola gli uni dagli altri. La sua permanenza ci svia e c”impedisce di risolvere i problemi da noi stessi. Non sono un moralista. Non ho né la pretesa né la possibilità di trovare una soluzione. Ma forse sono i critici ad aver ragione, e non l’autore. Voi, non io. Perché sappiamo mai quel che diciamo noi stessi?”
Michelangelo Antonioni



giovedì 18 settembre 2014

Li chiamavano prossimamente

Questo prossimamente è esemplare per il taglio/incolla delle immagini, i tempi e l'opera che vi svolge il " Maestro ", quando non pensava di doversi guadagnare il Paradiso.

This trailer is soon to cut / paste images , times and work of the "Maestro" when he did not think of having to earn heaven.


Lucifer at the movies

Gordon Willis ( looking at me) 1931 - 20014

My maturity in films began with my association with Gordon Willis.” Woody Allen
Se c’è una persona a cui la città di Nuova York deve dire grazie di tutto (è una frase che ricorre spesso in momenti del genere) questi è Gordon Willis, cinematographer colto.
Gordon Willis è stato un fotografo unico avendo circoscritto il suo lavoro di “ Lucifero “ quasi sempre ad un unico territorio, ritrovandosi molto spesso a collaborare con gli stessi registi. Un caso analogo lo possiamo riscontrare nel rapporto che hanno avuto Emilio “ El Indio “ Fernandez e Gabriel Figueroa con sfondo il Messico.
Il suo inizio è dei più rimarchevoli: Il padrone di casa ( The  landlord, 1970) di Hal Ashby anche lui debuttante con quel film. Segue l’incontro con Alan J. Pakula per Klute opera famosa e pluripremiata. I due si ritroveranno sempre fino al 1997 con L’ombra del diavolo, opera che segna l’abbandono delle luci da parte di Willis. Si può dire che la maturità arriva con Il Padrino (The Godfather, 1972) di Francesco Ford Coppola. Il risultato è di prim’ordine dovendo cinematographer soddisfare le esigenze paranoiche del Coppola nonché quelle di Marlon Brando, il cui trucco richiedeva un surplus di fatica nel posare le luci. I Godfather saranno tre, nel frattempo Willis ha la possibilità di ripercorrere la Sicilia ed il messinese, tra Savoca, Forza d’Agrò e l’Alcantara (dove la fortuna ci permise di incontrarlo). Per mezzo di Willis le scene ricostruite e girate in Sicilia, specie nelle parti prima e seconda, sono delle pastorali  assimilabili a nostro avviso alla sesta sinfonia, “Pastorale“, di Ludovico Van Beethoven, alla tranquillità della natura e all’arcaica vita dei campi fa da contrasto l’urto della violenza che si scaglia sugli uomini. Woody Allen, basta la citazione posta ad epigrafe in apertura, è il secondo che deve rendere i sacri ringraziamenti a Willis e se con gli altri registi il lavoro era col e sul colore, con Woody. Gordon è libero di illuminare per il bianco e nero. La parte esterna su New York viene affrontata e restituita con una luce fredda e dark, a volte smagliante, su cui fanno da sfondo le aperture chiare e grigie; citiamo solo Manhattan (1979) o Zelig (1983).
Gordon Willis è stato un autodidatta, non ha fatto l’operatore per nessuno, i suoi soli maestri furono i pittori fiamminghi e, forse, … Il Conformista (1970) di Bernardo Bertolucci e Vittorio Storaro. Ha aperto la strada ad un suo operatore, Michael Chapman cinematographer di Taxi Driver (1976) e Toro Scatenato (1980), il cui lavoro con le luci è per certi versi paragonabile a quello del maestro.

If there is a person to whom the city of New York has to say thank you for everything (it's a phrase that recurs often in such moments ) this is Gordon Willis, cinematographer caught .
Gordon Willis was a photographer only by restricting his work as " Lucifer " is almost always a single territory , finding himself very often to collaborate with the filmmakers themselves . A similar case we can find in the report that they had Emilio "El Indio " Fernández and Gabriel Figueroa background with Mexico.
Its beginning is the most remarkable : The Landlord , 1970, by Hal Ashby too novice with the movie . Following the meeting with Alan J. Pakula's Klute for the famous and award-winning work . The two will meet again until 1997, The Devil's Own , a work that marks the abandonment of the lights by Willis. It can be said that maturity comes with The Godfather , 1972, by Francis Ford Coppola. The result is first-rate cinematographer having to meet the needs of the paranoid Coppola as well as those of Marlon Brando, whose makeup required a surplus of labor in laying out the lights. The Godfather will be three , in the meantime, Willis has a chance to retrace Sicily and the Messina , between Savoca , Forza d'Agro and Alcantara ( where luck allowed us to meet him ) . By Willis and reconstructed scenes filmed in Sicily , especially in the first and second parts , are similar to our view of the pastoral to the Sixth Symphony , " Pastoral " by Ludwig Van Beethoven, the tranquility of nature and the archaic life of the fields contrasts the brunt of the violence and pounces on men. Woody Allen , you just mail the quote to the epigraph at the beginning, it is the second that has to make the sacred thanks to Willis and if the other directors and the work was with color, with Woody . Gordon is free to illuminate the black and white. The outer part of New York is being addressed and returned with a cold light and dark , sometimes dazzling , against a backdrop of the openings clear and gray ; mention only Manhattan, 1979, or Zelig,1983.
Gordon Willis was a self-taught , did the operator to anyone, its only teachers were Flemish painters , and perhaps ... The Conformist, 1970, by Bernardo Bertolucci and Vittorio Storaro . It paved the way to his operator , cinematographer Michael Chapman 's Taxi Driver, 1976, and Raging Bull, 1980 , whose work with the lights is in some ways comparable to that of the master.

mercoledì 17 settembre 2014

La pietruzza e il buon Dio


“ Se sapessi a che cosa serve questa pietruzza sarei il buon Dio, che sa tutto, sa quando nasci, e sa quando muori. Questa pietruzza serve certamente a qualcosa. Se è inutile è inutile tutto il resto, persino le stelle “. Federico Fellini, La Strada

lunedì 15 settembre 2014

Tuco Benedicto Pacifico Juan María Ramírez


 7 dicembre 1915 – 24 giugno 2014


Quando devi sparare spara ... non discutere

Adios, Corbari

 OGGI


Ringo, Arizona o Corbari non è che un titolo per trovarci spettatori al cospetto di Giuliano Gemma, per una volta eroe della resistenza al nazi-fascismo. Valentino Orsini riprende il tema della lotta partigiana in chiave western all’italiana e non sbaglia, nelle intenzioni. Il felice esito finale, a suo tempo prodotto da Giuliani G. De Negri e distribuito dal Cidif, è deviato per colpa vuoi della sceneggiatura, vuoi, peggio, di Roberto Parpignani che coi tagli western si trova con una moviola non sua, e ben altrimenti più efficace con Bellocchio o Bertoluccci. Al suo posto gli Alabiso, Eugenio o Daniele, avrebbero fatto di meglio, come ad affiancare Valentino Orsini nella stesura della sceneggiatura ci voleva Luciano Vincenzoni o Sergio Donati. Ne viene fuori così un film singhiozzante che mette voglia di rifarlo se non fosse che Giuliano Gemma è passato ora nella parte degli angeli che mangiano fagioli.