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domenica 19 agosto 2012

Le armi del cinema



Fraulein Doktor   Alberto Lattuada
  Ci troviamo di fronte ad un labirinto senza via d’uscita, ad un gioco di specchi che trova la ragione di essere nel suo infinito  potere di rinnovazione. Le armi di cui tutti si servono sono la messa in scena e l’illusione che sono poi le armi del cinema, e questo spiega perché Fraulein Doktor può essere un film sul conflitto tra realtà e finzione è anche un film sul cinema, tanto più anzi.

martedì 22 maggio 2012

Uomo natura - Natura/uomo

oggi al cineforum Peppuccio Tornatore

Storia di un’iniziazione, canto d’amore pieno di speranza e disperato. Dersu Uzala è l’opera di un emigrante, di un  esiliato e di un clandestino: il suo procedere lento e solenne è lo stesso della memoria quando si concentra sul passato, e pensiamo vedendolo ai film memorabili di altri sognanti viaggiatori, India di Rossellini, Il fiume di Renoir, Zabriskie Point di Antonioni.  Enzo Ungari



domenica 20 maggio 2012

dietro l'ultimo imperatore

per gentile concessione di Giovanna Giordano

domenica 13 maggio 2012

Una sera ... un treno


  È la pacata tabella dei logaritmi della morte. In esso il mistero riposa sulla chiarezza e l’indeterminazione su un modo pacato di guardare le cose

mercoledì 25 aprile 2012

giovedì 19 aprile 2012

Enzo Ungari

Sotto l’etichetta  che porta la firma di Enzo Ungari, facendoli uscire dal limbo, andrò ricordando opere, di autori famosi o meno famosi, che hanno vissuto una sola stagione, se non dire la sola prima visione in un cinema d’essai, cineforum o circolo del cinema.  Questi per altro  pagavano caro il noleggio di questi film che nessuno voleva proiettare, dato il prevedibile scarso incasso da segnare sul borderò.
Li commenterà una breve citazione tratta dal libro di Enzo Ungari Schermo delle mie brame dato alle stampe nel 1978.
Vorrei anche ricordare che Enzo Ungari se fosse vissuto oggi sarebbe un nome notissimo per via de L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, ma non tutti sanno che proprio a Messina il buon Enzo trovò quanto cercava nelle biblioteche mondiali, e per bontà dell’altrettanto buona Giovannella Giordano.


Paulina s’en va  di André Téchiné
  è uno di quei film a cui si ha voglia di fare dei complimenti, a causa della sua fragilità e del suo essere senza protezione.