giovedì 29 ottobre 2020

ROMA, ORE 11


Con Roma, ore 11, Giuseppe De Santis affronta per la prima volta il tema della città dopo i suoi tre film ambientati nella natura, che, quale più quale meno, contenevano brani che lo definivano e ne facevano una personalità distinta, pure tra una mezza dozzina di registi che ormai lavorano su un fondo comune: la condizione del popolo italiano. Per De Santis si potrebbe dire che egli ha un tema suo: la condizione della donna in Italia. Fra tanto parlare di problemi italiani, la donna italiana, con tutte le apparenze della protagonista vezzeggiata, lusingata, cantata, sopporta tutti i carichi d'una società che conosciamo: la prepotenza sulla debolezza, la violenza, il lavoro mal remunerato, lo sfogo d'un`erotica male indirizzata, i pregiudizi che si appuntano e fanno forza su di lei, l'intima povertà della casa. Ma della donna in questa condizione, De Santis ha pure un senso plastico; egli sa come questa plastica sia uno dei temi ricorrenti della nostra vita quotidiana, e così la condizione povera che egli ci descrive è sempre in qualche modo arricchita da quel certo lusso naturale che è la bellezza e la forma della donna. Per quanto gli si senta rimproverare l'eccesso di questa preoccupazione, essa è una scoperta tutta sua.
CORRADO ALVARO, Il Mondo, 15 marzo1952




 

mercoledì 28 ottobre 2020

Tribute to Werner Hochbaum (1899 - 1946)










 Werner HochbaumRazzia in St. Pauli, 1932. Camera: A. O. Weitzenberg

lunedì 26 ottobre 2020

Face & Surface


"A man does not try to find out what is inside (a face). He does not try to scratch the surface. If he did, he might find something much more beautiful than the shape of a nose or the color of an eye."

 "Un uomo non cerca di scoprire cosa c'è dentro (un volto). Non cerca di graffiare la superficie. Se lo facesse, potrebbe trovare qualcosa di molto più bello della forma di un naso o del colore di un occhio".

 Hedy, Hedwig Eva Maria Kiesler, Lamarr, 1914 – 2000

 

giovedì 22 ottobre 2020

3 Books to Survive the covid

 


JESSIE L. WESTON, FROM RITUAL TO RAMANCE (Indagine sul Santo Graal), 1920

SIR JAMES G. FRAZER, THE GOLDEN BOUGH (Il ramo d'oro), 1915

We are the hollow men
We are the stuffed men
Leaning together
Headpiece filled with straw. Alas!
Our dried voices, when
We whisper together
Are quiet and meaningless
As wind in dry grass
Or rats' feet over broken glass
In our dry cellar

THOMAS STEARNS ELIOT, THE HOLLOW MEN (Gli uomini vuoti), 1925

Francis F. Coppola, Apocalypse Now, 1979


lunedì 19 ottobre 2020

Is the time... for real action



My viewpoint is entirely my own, as was my decision to share the documents.
I call on the European Commission and the British Parliament, the United States Congress, and all nations to put an end to massive, pervasive ... corruption!
In this system, our system, the slaves are unaware, both of their status and of their masters, who exist in a world apart and where the shackles are hidden amidst reams of... unreachable legalese.
It is a result of massive, pervasive corruption of the legal profession.
When it takes a whistleblower to sound the alarm, it is cause for even greater concern.
'Cause it signals that ... democracy's checks and balances have all failed, and that severe ... instability could be just ... just around the corner.
So... now... is the time... for real action.
It starts with asking questions.
Tax evasion cannot possibly be fixed... while elected officials are pleading for money
from the very elites who have the strongest incentives to avoid taxes... relative to any other segment
of the population.
Yeah.
These... political practices have come full circle and are irreconcilable.
Reform... of America's broken campaign finance system cannot wait.

Non lavoro per alcun governo o agenzia di intelligence, non l'ho mai fatto.
Il mio punto di vista è interamente mio.
Così come la mia decisione di diffondere i documenti.
Faccio appello alla Commissione europea, al Parlamento britannico, al Congresso degli Stati Uniti e a tutte le nazioni perché pongano fine alla imponente e pervasiva... corruzione!
In questo sistema, il nostro sistema... gli schiavi sono ignari sia della loro condizione sia dei loro padroni, che vivono in un mondo a parte e dove le catene sono nascoste in mezzo a risme di... inaccessibile legalese.
E questo è il risultato della imponente corruzione della professione legale.
Il fatto che serva una gola profonda per suonare l'allarme è causa di maggiore sconcerto.
Perché è il segnale... che i controlli e i contrappesi della democrazia hanno fallito.
E che... una grave... instabilità potrebbe essere... proprio dietro l'angolo.
Perciò, adesso... è il momento... di una vera azione.
Questa comincia facendo domande.
L'evasione fiscale non può in alcun modo... finire laddove pubblici funzionari chiedono soldi alle stesse élite... che hanno i più forti incentivi a evadere le tasse rispetto a qualsiasi altro segmento della popolazione.
Queste... pratiche politiche ormai hanno chiuso il cerchio.
E sono irreconciliabili.
La riforma... del sistema di finanziamento delle campagne elettorali dell'America non può attendere. 

Meryl Streep, Steven Soderbergh, The Laundromat, 2019

domenica 18 ottobre 2020

Young Klaus



Klaus Kinski (1926-1991), Decision Before Dawn (I dannati), Anatole Litvak 1951
 

giovedì 15 ottobre 2020

Magnani e C.


 
La tradizione del nostro varietà è l’anarchia. Anarchici erano Petrolini e Pasquariello, Ersilia Sampieri e Isa Bluette, anarchici sono Totò, Macario e Taranto e Anna Magnani.
E’ un bell’animale, Anna Magnani, un animale stupendo, pantera o cavalla, in libertà.
Caracolla traverso gli aridi copioni col sesso sulla faccia, e poi si scatena, poi alza le gambe anteriori e s scopre per il gusto di scoprirsi. Non d’esibirsi, di scoprirsi. Perché lo fa, Anna? Poi modula, col naso, gli stornelli alle ragazzette, ai capi-partito, al re senza corona, all'Italia umbertina, a quella fascista, a quella sedicente democratica. Perché, Anna. lo fa? Poi si oscura, indossa stracci alla Charlot e nuovi motivi, allora, esplodono, e l'attrice giuoca a fare l’attrice. Sono motivi popolareschi, aggressivi, nostalgici, di lotta con la natura e con gli uomini e con le leggi, sono rimpianti sociali, sono speranze patriottiche, sono offese e difese universali, tutto là, scatenato, accettato in blocco dall’istinto. Chiedete ad Anna perché lo fa. Non saprà rispondere. Perché è pantera o cavalla, senza briglie.
A lei certo è sufficiente. Che gli uomini siano suoi, che le donne siano sue, che il teatro sia suo. Portando in platea due fianchi troppo gloriosi, portando in quelle degli attempati le sue pupille troppo consapevoli, sfiorando con le sue altre mani femminili, non fa che turbare con reagenti indiscreti ed equivoci uno svago che potrebbe essere placido. Tutto ciò, fuori del bene e del male, su un piano d'astrazione, di agnosticismo (o d'ignoranza).
Ma noi vorremmo che il suo formidabile istinto assimilasse aspirazioni più alte, vorremmo che dal comodo provincialismo dov'è facile far vibrare le corde della commozione o dell'ilarità d’altro, per entrare, ecco, in un ordine in cui la satira diventasse, in lei così o prepotentemente popolana, genuina leggenda popolaresca.
La rivista, ora? La rivista non c’è in Cantachiaro n. 2. Non ritmi, non balli, non coreografie: ma Cervi, che è Cervi, Viarisio, cioè un comico franco e preciso quanto limitato, Barnabò col suo umorismo inespresso male, Tieri e la Nichi, tutt’altro che male, e Fragna, fiaccamente, all’orchestra.
MCHELANGELO ANTONIONI
Film D'OGGI Anno 1 - n. 1 - 9 giugno 1945