giovedì 18 gennaio 2018

Film noir - il cielo è il limite

È in questi due film (Greed e Salvation Hunters) che si è soprattutto combattuta la battaglia per il realismo cinematografico. Ma quali erano i limiti ad esso assegnati? La risposta ce l'ha data lo stesso Stroheim: « ...Ero convinto che il pubblico fosse pronto a fare da testimone a drammi reali e reali tragedie, come succede ogni giorno in ogni contrada; il vero amore e il vero odio di uomini e donne fieri delle loro passioni. Sentivo che il tempo era maturo per presentare sullo schermo storie di uomini e donne in rotta con ogni tipo di codice, scritto e non iscritto, pronti ad assumersi eroicamente le conseguenze della loro sfida, come fanno molte persone nella vita reale. Gente che sfida pregiudizi e piccinerie, convenzioni e "mores" di una società ipocrita, pronti a lottare per le loro passioni, a realizzarle o ad esserne soggiogati.
 «Sapevo che si poteva fare di tutto in un film, il solo mezzo con cui è possibile riprodurre la vita come essa realmente è. Sapevo anche che uno spettacolo che riflette la vita è uno spettacolo più ricco di quello che la deforma. Il cielo era il limite! Tutto ciò che un uomo poteva sognare, potevo e volevo riprodurlo nei miei film. Stavo per attuare la metamorfosi del cinema in un'arte  - un insieme di tutte le arti. Bisogna lottare per questo, e se occorre morire!... Io ho lottato... E quasi ne sono morto! ››
 Di fatto, il realismo onirico di Stroheim teorizzato in questa dichiarazione sollevò a nuove altezze, praticamente illimitate (« ...il cielo era il limite!... »], la passione di Frank Norris per la realtà. Mc Teague (Gibson Gowland] divenne subito il ritratto e l'epitome di un'intera civiltà. Stroheim l'aveva saturato di tutto quel « noir ›› che lo attirava come una nemesi. La sua San Francisco (che ospitava ancora le stimmate del terremoto) divenne l'emblema della società intesa come trappola, ossario e carnaio. Essa non era che la Terra Desolata ai margini della Valle della Morte in cui uomini e donne lottavano tra loro per il pane quotidiano.
E la vita stessa di tutti quegli esseri famelici e brulicanti veniva evacuata nelle fogne della città. (continua)
Franco Ferrini, I GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾

mercoledì 17 gennaio 2018

Road to Nowhere

Well, we know where we're goin'



lunedì 15 gennaio 2018

L'anima e la spada



La spada è l'anima.
Lo studio della spada è lo studio dell'anima.
Anima perversa, spada perversa.
Kihachi Okamoto, Il passo del Grande BuddaThe Sword of Doom (大菩薩峠 Dai-bosatsu Tōge) 1966


domenica 14 gennaio 2018

Rebel Maugeri


Un clip di King Maugeri e L. M.

giovedì 11 gennaio 2018

Youth and love



There is nothing else in life other than youth and love, endless tenderness and quiet happiness.
On the brink of the grave I'll look back on my life and say to myself:
I have suffered much and have made many mistakes, but I have loved.

Non esiste niente altro nella nostra vita che l'amore e la giovinezza!
Queste sono le uniche cose che possono farci felici.
Quando sarò arrivata vicino alla morte e ripenserò alla mia vita ... so che dirò a me stessa:
"lo ho molto sofferto e ho commesso molti errori ... però ho amato!"
Carl Theodor Dreyer, Gertrud, 1964

mercoledì 10 gennaio 2018

Il Dorian Gray di Lardani


Per attribuire a Iginio Lardani, non accreditato, questo film, mi affido alla grafica, alle animazioni  e a Massimo Dallamano il Jack Dalmas di Per un pugno di Dollari.



lunedì 8 gennaio 2018

Filmmaker or poetry




PETER BOGDANOVICH: You like Pasolini?
ORSON WELLES: Terribly bright and gifted. Crazy mixed-up kid, maybe — but on a very superior level. I mean Pasolini the poet, spoiled Christian, and Marxist ideologue. There's nothing mixed up about him on a movie set. Real authority and a wonderfully free way with the machinery.


Giornalista — Che cosa vuole esprimere con questa sua nuova opera?
Orson Welles —Il mio intimo, profondo, arcaico cattolicesimo.
G. - Che cosa ne pensa della società italiana?
O.W — Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa.
G. – Che ne pensa della morte?
O.W – Come marxista è un fatto che non prendo in considerazione.
G. - Quale è la sua opinione sul nostro grande regista Federico Fellini?
O.W – Egli danza.


“Io sono una forza del Passato. 
Solo nella tradizione è il mio amore. 
Vengo dai ruderi, dalle Chiese, 
dalle pale d’altare, dai borghi 
dimenticati sugli Appennini o le Prealpi, 
dove sono vissuti i fratelli".



O.W : Lei non ha capito niente perché lei è un uomo medio. E’ così?
G. - Beh sì.
O.W: Ma lei non sa cos’è un uomo medio? E’ un mostro. Un pericoloso delinquente, conformista, colonialista, razzista, schiavista, qualunquista.
G.- Ehehem.
O.W: E’ malato di cuore lei?
G. - No, no, facendo le corna.
O.W: Peccato, perché se mi crepava qui davanti sarebbe stato un buon elemento per il lancio del film. Tanto lei non esiste. Addio.
Pier Paolo Pasolini, La ricotta, ep. Ro.Go.Pa.G., 1963